La fusione tra Fondiaria Sai e Unipol Assicurazioni continua inevitabilmente a far parlare di sè: stavolta, l’occasione si è presentata con l’ultima delibera da parte del consiglio di amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario: quest’ultimo, come annunciato qualche giorno fa, ha deciso infatti di approvare l’aumento del pagamento di capitale sociale, il tutto per una cifra complessiva di 1,1 miliardi di euro. L’operazione in questione, inoltre, avrà luogo attraverso un’apposita emissione di titoli azionari ordinari e anche di quelli privilegiati, con offerta in opzione e godimento di tipo regolare. Nel caso delle azioni privilegiate, poi, bisogna ricordare che l’assegnazione avverrà in base al numero di titoli detenuto dai possessori. Si tratta quindi di un aumento di capitale in opzione, il cui obiettivo specifico è quello di mettere a disposizione della stessa Unipol il denaro sufficiente per la sottoscrizione dell’aumento stesso, nel rispetto dei requisiti patrimoniali che sono previsti dalla disciplina che è attualmente in vigore.
►FONDIARIA SAI E UNIPOL PENSANO A UN AUMENTO DI CAPITALE PIU’ CORPOSO
In aggiunta, sarà possibile sottoscrivere anche l’aumento di capitale relativo proprio a Unipol Assicurazioni, così da consentire degli importanti piani di sviluppo già nei primi momenti di questa integrazione così importante. Il prossimo 19 marzo sarà la data ufficiale dell’assemblea degli azionisti, un momento importante per stabilire alcune deliberazioni; in particolare, si farà riferimento anche alla cooptazione di uno dei consiglieri, vale a dire Adriano Turrini.
Qualche giorno fa, tra l’altro, Mediobanca ha ricevuto l’incarico di promuovere il consorzio di garanzia per l’incremento di capitale in questione, una richiesta praticamente identica a quella avanzata dall’altra parte interessata alla fusione, Fondiaria Sai. In questa maniera, sarà consentita la partecipazione anche ad altri importanti istituti di credito, ovvero Barclays, Crédit Suisse, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Nomura, Ubs e Unicredit; viene così data vita a una joint venture di vastissime proporzioni, sia per quel che concerne il coordinamento creditizio che delle registrazioni dal punto di vista contabile.
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