Borsa di Tokyo ai top da agosto 2008 dopo mosse della BoJ

 La borsa di Tokyo continua ad essere una delle piazze finanziarie con il rendimento più alto in questo inizio 2013. L’indice azionario Nikkei-225 è salito dell’1,58% a 12.833,64 punti, ma nel corso della seduta le quotazioni avevano superato anche la soglia psicologica dei 13mila punti con un rialzo intraday del 4% circa. I massimi toccati questa mattina dalla borsa nipponica sono i livelli più alti da agosto 2008. Ieri l’indice aveva guadagnato il 2,2%, mentre da inizio 2013 la borsa di Tokyo guadagna quasi il 20%.

Borsa italiana ai minimi da oltre 4 mesi

 Continua il momento negativo della borsa italiana, che ieri ha toccato il minimo più basso da oltre 4 mesi. L’indcie azionario FTSE MIB ha evidenziato una flessione dello 0,3% a 15.154 punti. Eppure la giornata era iniziata bene, con l’indice che guadagnava l’1,5% in mattinata in un clima positivo per le borse europee. La situazione è peggiorata con il passare delle ore, soprattutto dopo l’inizio della conferenza stampa di Mario Draghi a commento della decisione della Bce di mantenere i tassi invariati allo 0,75% nell’area euro.

Bce pronta a tagliare i tassi nel 2013

 La Banca Centrale Europea ha confermato il livello dei tassi di interesse allo 0,75%, come da attese, ma non ha chiuso le porte per futuri tagli in caso di peggioramento delle condizioni economiche. Il governatore della Bce, Mario Draghi, ha dichiarato che la debolezza dell’economia è stata visibile anche in questi primi mesi del 2013. Nella seconda parte dell’anno c’è il rischio che la graduale ripresa stimata qualche tempo fa possa essere rimandata ulteriormente. Secondo Draghi, infattti, ci sono “rischi al ribasso”.

Spread aumenta costo del credito delle imprese

 In un working paper redatto da Edda Zoli, economista del Fondo Monetario Internazionale, sono contenute alcune indicazioni per l’Italia al fine di evitare di entrare in una spirale negativa di instabilità politica e permanente debolezza economica. Il Fmi consiglia ai politici italiani di ridurre il più possibile le criticità del paese, altrimenti l’Italia rischia la sfiducia dei mercati. Secondo l’istituto monetario di Washington, l’elevato debito sovrano italiano e la grossa fetta di titoli pubblici in mano a non residenti ha finito per aumentare l’impatto dell’appetito per il rischio degli investitori sullo spread.

Moleskine in calo nel primo giorno in borsa

Le azioni Moleskine hanno chiuso il primo giorno in borsa con una flessione dello 0,87% a 2,28 euro. Per Moleskine debutto brillante a Piazza Affari, ma con il passare delle ore il rialzo si è velocemente sgonfiato anche a causa della debolezza del mercato azionario italiano (indice FTSE MIB ha chiuso con un netto calo del 2,28%). Il titolo era riuscito a salire in mattinata fino a 2,39 euro (+3,91%), ma poi è avvenuto un movimento ribassista fino a 2,216 euro (-3,79%). Alla fine Moleskine ha limitato le perdite chiudendo a 2,28 euro.

Telecom Italia quotazione torna ai livelli del 1998

 E’ una vera e propria debacle per il titolo Telecom Italia, che sprofonda su livelli che ormai non si vedevano più dal 1998. Il colosso delle tlc guidato da Franco Bernabè evidenzia una flessione del 3,09% a 0,549 euro, ma ha toccato un minimo intraday a 0,5335 euro. Si tratta del livello più basso degli ultimi 15 anni. Da inizio anno il titolo Telecom Italia (azioni ordinarie) perde più del 24% alla borsa di Milano. A favorire il tonfo di questa mattina è stata Ubs, che ha bocciato sonoramente la società telefonica.

Prezzi delle case +68% negli ultimi 15 anni

 Il 2012 non è stato un anno positivo per il settore immobiliare in Italia, a causa dell’aggravarsi della recessione ma anche per la stretta creditizia che ha colpito famiglie e imprese con la conseguente forte riduzione della domanda di mutui. Lo scorso anno i prezzi delle case sono scesi del 10,5%, ma il mattone si conferma un bene rifugio capace di offrire interessanti rendimenti nel lungo periodo. Infatti, secondo uno studio di Tecnocasa, dal 1998 ad oggi le abitazioni si sono rivalutate del 67,8% in termini nominali.

Come leggere i segnali forex nel 2013

 Il mercato internazionale delle valute estere, noto anche come forex market, è un immenso circuito dominato da banche, assicurazioni, multinazionali, fondi e trader con un turnover giornaliero di circa 4mila miliardi di dollari. Interpretare ogni giorno i movimenti del mercato valutario è molto difficile anche per gli esperti del settore, in quanto entrano in gioco una serie di variabili in grado di determinare la forza e la debolezza di un certo tasso di cambio. Negli ultimi mesi la parola chiave per interpretare l’andamento del forex è stata “fiducia”.

Fiat possibile vendita di Alfa Romeo

 La nuova ottava sui mercati finanziari è iniziata a suon di lettera sul titolo Fiat, che evidenzia una flessione del 2,65% a 4,04 euro. Le azioni della casa automobilistica torinese sono attualmente poco sopra i minimi di giornata posti a 4,032 euro. La tenuta della soglia psicologica di 4 euro è molto importante da un punto di vista tecnico, anche se il titolo Fiat non resterà a lungo sopra 4€ secondo Citi. Attualmente il titolo Fiat è sui livelli più bassi da quasi un mese.

Italia rischia la sfiducia dei mercati

La crisi politico-istituzionale italiana rischia di avere pesanti ripercussioni anche a livello finanziario. La fiducia dei mercati non potrà reggere all’infinito e già stamattina potrebbe esserci il primo vero banco di prova per spread e borsa, dopo che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha dato l’incarico esplorativo a dieci “saggi” per valutare la possibilità di formare un governo. Le paure dei mercati sono concrete. L’Italia attraversa la peggiore fase di recessione economica del nuovo secolo e ha gravi problemi finanziari legati all’enorme indebitamento pubblico.

Come guadagnare nell’era dello spread

 L’agenzia di rating Fitch ha affermato che l’andamento dello spread non deve essere una variabile-chiave per valutare i rischi di un investimento a lungo termine. Lo spread è diventato negli anni della crisi del debito sovrano nell’eurozona uno degli indicatori più popolari e seguiti dagli investitori internazionali per avere un’immediata fotografia del sentiment del mercato. Tuttavia, secondo Fitch, lo spread non è un termometro dell’economia ed è possibile fare lo stesso buoni guadagni anche se imperversa la crisi dei Piigs (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna).

300 Comuni italiani a rischio bancarotta

 L’Italia è bloccata. L’impasse politica rischia di far precipitare la situazione finanziaria del paese, che deve confrontarsi anche con un debito della pubblica amministrazione di 90 miliardi di euro. Una mina vagante che rischia di far avvitare ulteriormente la crisi. E poi c’è l’ultimo pasticcio della finanza locale, ovvero la Tares, la nuova tassa sui rifiuti e sui servizi locali. Oltre ai rincari generalizzati il tributo aumenta i costi delle procedure che devono essere “scaricati” sugli utenti. La Tares (prima rata slitta a luglio 2013) è solo una delle tante incognite dei conti locali.

Italiani in fuga dagli investimenti

 E’ un quadro allarmante quello evidenziato dalla Consob nel suo secondo bollettino statistico, relativo alla ricchezza investita in strumenti finanziari presso gli intermediari italiani. La nuova pubblicazione semestrale dell’autorità di controllo della borsa e dei mercati finanziari, guidata da Giuseppe Vegas, ha scattao una fotografia che evidenzia uno sfondo molto cupo per gli investimenti italiani. La crisi economica continua a mordere il portafoglio finanziario delle famiglie italiane, tanto che negli ultimi due anni e mezzo sono stati bruciati centinaia di miliardi di euro in stock di ricchezza.

Wall Street aggiorna record storici

 Il rally delle borse americane sembra essere immune alle notizie negative provenienti dal Vecchio Continente, dove continua a imperversare la crisi del settore bancario e del debito pubblico di numerosi paesi appartenenti all’area euro. Wall Street continua a mettere a segno nuovi record, nonostante ieri hanno deluso le aspettative i dati macroeconomici relativi al mercato del lavoro e al comparto manifatturiero. Alla borsa di New York (Nyse) l’indice azionario Dow Jones ha toccato un nuovo massimo storico a 14.585,10 punti, chiudendo la seduta con un rialzo dello 0,36%.