La Bce, come è nel suo stile, è più prudente della Boe e abbassa i tassi dello 0,5% e le Borse soffrono

 Le Borse si interrogano sull’inatteso taglio dell’1,5% ai tassi di interesse di riferimento da parte della Banca d’Inghilterra e reagiscono subito benissimo sperando che possa esserci qualche sorpesa in questo senso anche da parte della Bce. Invece i signori di Francoforte non hanno abbandonato la loro proverbiale prudenza, malgrado la situazione sia ormai quasi ovunque indirizzata verso la recessione, e hanno mantenuto la loro politica dei piccoli passi, con un taglio di 0,50 punti dei tassi, come previsto da tutti gli analisti, portando il tasso di riferimento a 3,25%. La Banca centrale inglese invece, ha lasciato tutti di stucco con un abbassamento molto più forte del previsto, i tassi sono stati portati al 3% dal 4,5%, gli economisti si aspettavano una riduzione dello 0,5% a 4%. I mercati finanziari scommettevano per lo più in un taglio di 75 punti base, mentre in un sondaggio Reuters dello scorso 4 novembre, 45 economisti sui 62 interpellati prevedevano un taglio di 50 pb, 7 vedevano un taglio di 75 pb e 10 lo prevedevano di 100 pb.

Il timore che la crisi del credito che dura ormai da oltre un anno si possa riflettere sull‘economia inglese, sta ora concretizzandosi sui prezzi delle case e sull’occupazione, entrambi, in netto calo. L’economia inglese ha visto una contrazione dello 0,5% nel terzo trimestre e molti esperti non si aspettano una ripresa fino al 2010. Mentre invece la Bce non ha azzardato un taglio più drastico, anche se ormai l’inflazione non fa più paura e continua a scendere sulle stime pessime di crscita economica per 2008 e 2009. Senza considerare che in Ighilterra l’inflazione veleggia al di sopra del 5% contro il 3,5 del resto d’Europa. Alcuni però sostengono che questa scelta si spiega con il fatto che in Inghilterra la situazione economica sarebbe più critica che nella Ue. Ma certo è che le autorità centrali europee continuano a mostrare un immobilismo e una poco adattabilità alle situazioni contingenti che lascia un pò sconcertati e spiega del perchè come sempre, anche in questo caso, il peso peggiore di questa crisi ricadrà putroppo proprio sulle spalle europee. Chissà che il cambiamento promesso ed auspicato con la nuova presidenza americana non possa sortire qualche effetto anche nelle austere sale della Eurotower.

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