Debito Camfin

 Non si arrestano le polemiche intorno alle differenti visioni sulla ristrutturazione del debito Camfin. I due principali azionisti della holding che controlla la Pirelli, infatti, ritengono di avere una posizione significativamente diversa sulle modalità di ripianamento dei 380 milioni di passività del gruppo. Intanto, ciò che è certo è che entro la fine dell’anno la società dovrà trovare 150 milioni di euro di nuova finanza: per Tronchetti Provera la strada preferibile è quella di un bond convertibile in azioni Pirelli, mentre per i Malacalza la strada è quella del rafforzamento del capitale.

Pertanto, dopo tre anni di buoni rapporti, i due soci di riferimento sembrano esser giunti ai ferri corti. Tronchetti Provera non vede nella levea della holding che controlla il 26% di Pirelli e il 14% di Prelios (qui il nuovo consiglio di amministrazione per Prelios spa) alcuna criticità. Prima dell’aumento di capitale lanciato nel 2009, Camfin (che attende da quattro anni un dividendo) aveva addirittura un nav negativo, e il presidente del gruppo, con il favore dei principali istituti di credito, continua a ritenere che la soluzione migliore per poter rifinanziare i 150 milioni di debito in scadenza per la fine dell’anno sia quella dello start di un bond convertibile da collocare sul mercato,

da convertire eventualmente nel 6% di azioni di Pirelli.

A Malacalza – che pur non contesta il buon operato di Tronchetti Provera – pare invece che la strada preferibile sia un’altra: secondo l’azionista, infatti, l’obbligazione potrebbe solamente produrre un rinvio – senza risoluzione – del problema di Camfin.

A nulla varrebbe spuntare un tasso di interesse rilevante nella remunerazione del bond. Camfin, con tale transazione, andrà infatti a sostituire le vecchie linee di credito con nuovo debito finanziato sul mercato, a un tasso di interesse che – pur contenuto – sarebbe superiore a quello attuale. Per questo motivo i Malacalza ritengono che sarebbe preferibile ripianare l’indebitamento attraverso un rafforzamento di capitale che loro sarebbero pronti a sottoscrivere.

Due visioni diverse che tuttavia, nelle prossime settimane, potrebbero trovare una finalità comune.

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