Bilancio Camfin 2012

 Il gruppo Camfin ha ufficializzato i risultati 2012 affermando di aver chiuso il bilancio con un utile netto pari a 70,1 milioni di euro, in sviluppo di quasi il 30 per cento rispetto ai 54,4 milioni di euro del 2011. I proventi netti da partecipazioni sono positivi per 94,9 milioni di euro, in aumento sui 77,3 milioni di euro del 2011. Migliora leggermente la posizione finanziaria netta passiva, ora contenuta a – 380,2 milioni di euro contro precedenti – 390,8 milioni di euro.

Riassetto Pirelli

 Sono principalmente due le opzioni che potrebbero favorire il riassetto della galassia Pirelli. Stando a quanto affermano i principali osservatori di mercato, con la prima ipotesi di riassetto si punterebbe a far entrare direttamente un nuovo investitore all’interno della Mtp Sapa, che sta in cima alla filiera; con la seconda ipotesi, invece, l’ingresso del nuovo socio si realizzerebbe con la creazione di una newco intermedia tra la Sapa e la Gpi, nella quale far confluire la partecipazione di Tronchetti nel gruppo CamfinPirelli.

Aumento di capitale Gpi

 Via libera all’operazione di rafforzamento patrmioniale di Gpi. Il consiglio di amministrazione della società, holding di controllo della Camfin, ha infatti conferito il mandato al presidente cda Marco Tronchetti Provera di convocare un’assemblea degli azionisti per deliberare l’aumento di capitale in opzione, da 45 milioni di euro. Una mossa non certo attesa, che ha colto di sorpresa qualche analista, e che apre interrogativi sulla possibilità di dirimere le controversie interne al consiglio di amministrazione della società.

Debito Camfin

 Non si arrestano le polemiche intorno alle differenti visioni sulla ristrutturazione del debito Camfin. I due principali azionisti della holding che controlla la Pirelli, infatti, ritengono di avere una posizione significativamente diversa sulle modalità di ripianamento dei 380 milioni di passività del gruppo. Intanto, ciò che è certo è che entro la fine dell’anno la società dovrà trovare 150 milioni di euro di nuova finanza: per Tronchetti Provera la strada preferibile è quella di un bond convertibile in azioni Pirelli, mentre per i Malacalza la strada è quella del rafforzamento del capitale.

Norges Bank aumenta la partecipazione in Prelios

 C’è una presenza sempre più scandinava all’interno di Prelios, la società di gestione immobiliare che è quotata a Piazza Affari: in effetti, Norges Bank, l’istituto di credito centrale della Norvegia, ha deciso di aumentare la propria quota di partecipazione dal 2,913 al 5,060% per quel che riguarda il capitale sociale. La modifica in questione è stata resa nota dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa), la quale ha provveduto come di consueto a pubblicare le comunicazioni sulle partecipazioni rilevanti. Insomma, si può proprio dire che la banca norvegese ha deciso di scommettere su Prelios, altrimenti ora non si spiegherebbe questo secondo posto nella classifica ideale degli azionisti, subito dopo Camfin.

Camfin attende da quattro anni un dividendo

 L’ultimo stacco della cedola che i soci di Camfin ricordano risale addirittura ai mesi primaverili del 2008, quindi a quattro anni esatti fa: la finanziaria in questione è però fortemente intenzionata al ritorno ai dividendi destinati agli azionisti proprio nel corso di quest’anno, ma soltanto quando si presenterà la possibilità più adeguata. In effetti, è questa la risposta che è stata fornita da Marco Tronchetti Provera, numero uno della holding, a un azionista che chiedeva delucidazioni in merito. In effetti, è di ventato normale e scontato che in molti si chiedano quali siano le previsioni societarie per quel che concerne la futura distribuzione di queste cedole.