Migliori azioni da comprare a luglio 2012

 In una fase caratterizzata da una grave crisi del debito su scala mondiale e da problemi economico-finanziari strutturali che minacciano di frenare la ripresa dell’economia per molto tempo, l’investitore ha grosse difficoltà nella ricerca di azioni da inserire nel proprio portafoglio per superare nel migliore dei modi questa complicata fase sui mercati finanziari. Il clima di scarsa fiducia e l’incertezza legata al destino della zona euro stanno allontanando sempre più gli investitori dal mercato azionario, in particolare da quello dei paesi europei indebitati e maggiormente sottoposti agli stress sui mercati.

In questo momento assume grande rilievo il concetto di diversificazione del portfolio, sia a livello geografico che delle asset class. La quota da destinare all’equity, cioè alle azioni, è senza dubbio molto bassa rispetto ad altre classi di investimento (bond, cash, etc.) considerando il clima di aleatorietà attuale presente sui mercati. I titoli che negli ultimi tempi hanno fatto bene nonostante la crisi sono quelli che hanno una forte diversificazione del giro d’affari.

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In particolare fanno meglio del mercato quei titoli maggiormente esposti sul Nordamerica, dove stanno arrivando grandi flussi di denaro verso il dollaro americano (per acquistare valuta pregiata e proteggere il capitale dal rischio euro), oppure quelle azioni che fanno affari nei principali paesi emergenti ad alta crescita (in particolare nel Sud Est asiatico e in Sud America). In Italia si fanno preferire i titoli appartenenti ai settori più difensivi, come quello della ristorazione (Autogrill) e del food & beverage (Campari).

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Restano attraenti agli occhi degli investitori anche i titoli appartenenti al settore luxory, come Tod’s e Salvatore Ferragamo, sebbene le quotazioni siano piuttosto elevate e non molto lontane dai massimi annuali. Senza dubbio per ora è meglio restare alla larga dal settore finanziario, in particolare i titoli bancari, mentre potrebbe essere interessante valutare le azioni di colossi a partecipazione statale che attualmente quotano su livelli molto bassi rispetto alla media storica (come Eni ed Enel).

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