Unicredit smentisce l’ipotesi Merrill Lynch

Il Sole 24 Ore in un articolo ha ipotizzato che Unicredit potesse essere interessato al colosso statunitense Merrill Lynch. A causa della crisi dei mutui subprime ed il conseguente crollo delle capitalizzazioni di Borsa molti istituti finanziari e bancari hanno accusato pesanti crolli spalancando le porte ad investimenti esterni, quali quelli provenienti dai paesi mediorientali. Secondo l’indiscrezione diffusa dal quotidiano l’amministratore delegato del gruppo Alessandro Profumo starebbe valutando con interesse la possibilità di cogliere l’opportunità oltreoceano.


Unicredit ha però prontamente smentito “categoricamente” il rumor per mezzo di un portavoce. Certo la situazione venutasi a creare sul mercato dei cambi permette di cogliere opportunità forse irripetibili ed i dati diffusi i questi giorni dalla più grande banca americana sono ancora più deludenti di quello che ci si potesse aspettare. La capitalizzazione di Borsa di Merrill Lynch è adesso praticamente dimezzata e ha raggiunto la cifra di 29 miliardi, cifra che secondo Il Sole 24 Ore “farebbe gola” all’a.d. di Unicredit. Inoltre il gruppo bancario, dopo l’acquisizione di Capitalia ed i problemi legati al Banco di Sicilia, sta navigando in acque movimentate, ma un colpo come l’acquisizione di Merrill Lynch potrebbe far dimenticare ogni altro malumore.

La notizia è stata accolta con sorpresa da tutti gli analisti che riterebbero “a dir poco sorprendente” l’acquisizione del colosso bancario, vista non solo la recente acquisizione di Capitalia, ma anche l’estrazione dei benefici derivanti dall’acquisizione di Hvb. Al momento un’acquisizione di questa entità sarebbe probabilmente un investimento troppo importante per le casse di Unicredit e la pronta smentita di Piazza Cardusio è arrivata per impedire che il mercato reagisse valutando l’ipotesi come un azzardo. Già in seguito all’acquisizione di Capitalia gli analisti sembravano essere sicuri che la stagione delle fusioni fosse finita, almeno per un anno e mezzo.

Merrill Lynch potrebbe comunque rappresentare una preda “succulenta” per molti gruppi bancari europei, allettati dalla cifra di 29 miliardi e dal cambio euro-dollaro.
via|Il Sole 24 Ore

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