Borse stabili, nonostante i dazi di Trump

 I dazi di Trump preoccupano i mercati, ma dopo una prima fase di agitazione, oggi le borse sono in parità, anche in vista della riunione BCE. Voci di corridoio suggeriscono un prolungamento dei QE, con cui Draghi vuole contrastare il presidente americano e la bassa inflazione per sostenere le esportazioni. Critica anche Pechino che parla apertamente di guerra commerciale.

A metà seduta la situazione vede Milano a +0,18%, Francoforte a -0,5%, mentre Parigi e Londra sono in parità. Tokyo ha chiuso con un +0,54% per il Nikkei e il +0,35% per il Topix, nonostante a brutta sedua di Wall Street, che ha visto il Dow Jones a -0,82%. Stabile lo S&P e bene il Nasdaq (+0,33%).

Le valute e lo spread

Le valute vedono l’euro a 1,2394 dollari e 131,44 yen. La coppia USD/JPY scende a 106. Sale di molto lo spread italiano, quasi a 140 punti base, e rendimenti decennali al 2%.

Nuova caduta delle criptovaute, con il Bitcoin di nuovo sotto i 10mila dollari. A mettere sotto pressione il mondo delle valute digitali sono le notizie dello stop, per un mese, di due importanti piattaforme giapponesi: Bitstation e FSHO. Il Giappone ha deciso di stringere la cinghia e fare più controlli sul riciclaggio di denaro, ma anche sulle competenze e gli attacchi hacker riscontrati negli ultimi tempi.

L’economia e le materie prime

Gli ordini industriali tedeschi a gennaio scendono del 3,9%. Il petrolio recupera qualcosina oggi, con il Wti a 61,28 dollari al barile e il Brent a 64,45 dollari. Sale l’oro,sempre grazie alle preoccupazioni destate dai dazi, e viene quotato a 1328 dollari l’oncia.