Investimento cinese per Brembo

 Brembo ha lanciato un nuovo maxi investimento internazionale da 70 milioni di euro: a beneficiare dell’impiego della società guidata da Alberto Bombassei – recentemente uscito sconfitto nella corsa per occupare la poltrona più prestigiosa di Confindustria – è un impianto industriale che sorge nei pressi di Nanchino, in Cina, e che servirà alla compagnia per occupare una posizione di maggior rilievo nel mercato del Paese asiatico.

Come peraltro confermato da Bombassei (sebbene la motivazione fosse abbastanza comprensibile) la ragione sottostante alla scelta di compiere questo nuovo, imponente passo in avanti nei confronti del mercato cinese è duplice: da una parte riunire le linee produttive in un’unica grande fabbrica, nella quale le sinergie operative potranno esser poste in opportuna luce; dall’altra parte, poter gestire da vicino i rapporti con le principali società automobilistiche clienti, che proprio in Cina hanno delocalizzato parte dei propri impianti.

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Volkswagen, Volvo, Iveco, Mg, Mitsubishi, Bmw e Daimler sono sono alcuni tra i principali clienti di Brembo, che potranno essere serviti adeguatamente dal nuovo stabilimento della società, che darà un posto di lavoro a 850 persone (a regime diverranno un migliaio), e che produrrà 6 milioni di dischi ogni anno.

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“Non è una delocalizzazione” – ha avuto modo di precisare Bombassei – “come non lo è mai stato nella nostra tradizione. Da 20 anni facciamo investimenti nuovi all’estero come internazionalizzazione, finalizzati a dare risposte a un mercato, o esistente o che sta nascendo. In questo caso siamo già presenti in Cina da 10 anni, ma avevamo cominciato un po’ in sordina”.

“Siamo pronti a essere partner delle case automobilistiche cinesi” – ha poi aggiunto Bombassei – “perchè stanno investendo su nuove autovetture e hanno bisogno di prodotti tecnologici. Per noi essere qui è un obbligo, una necessità”.

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