Allarme Confcommercio: evitare nuovo lockdown

Ristoranti e commercianti in crisi: bisogna evitare un nuovo lockdown. E’ questo l’allarme lanciato dal Confcommercio, che intervenendo con il suo rapporto sulla congiuntura sottolinea come a causa della crescita di contagi da Covid-19 si rischi davvero tantissimo a livello economico.

Lockdown bloccherebbe crescita pil settore

Le attività legate al turismo, al tempo libero e la ristorazione, se si continua di questo passo non beneficeranno di quella che sarà la possibile ripresa una volta che la situazione migliorerà perché tali imprese non esisteranno più.  L’incertezza di questi tempi e la possibilità di un nuovo lockdown hanno pesato moltissimo sui dati relativi al quarto quadrimestre dell’anno e se la situazione dovesse perdurare, non è possibile dare per scontato che il comparto ce la faccia a beneficiare di quella che sarà la ripresa del Pil.

Il rischio di chiusura per decine di migliaia di imprese è alto ed è necessario adottare dei comportamenti specifici per evitare che si possa tornare ad una nuova chiusura che metterebbe in ginocchio l’intero paese. Come spiega il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli:

Questa nuova emergenza sanitaria, con coprifuochi e chiusure anticipate dei pubblici esercizi, aumenta l’incertezza e mette a rischio decine di migliaia di imprese. Sono prioritarie misure efficaci anti Covid e con una economia già in ginocchio va assolutamente evitato un secondo lockdown.

Secondo il manager il Governo dovrebbe sostenere e imprese in difficoltà con maggiori e più veloci indennizzi al fine di evitare importanti conseguenze sull’occupazione alla fine dell’anno.

Tracollo dei consumi degli italiani

Secondo i dati della Cgia di Mestre gli effetti negativi del Covid faranno ancora più danno: il rischio è quello di “bruciarè 160 miliardi di Pil” e raggiungere un decremento di circa il 10% dello stesso.  I numeri parlano di un tracollo dei consumi da parte delle famiglie italiane pari a 96 miliardi di euro con un calo dell’8.9% rispetto al 2019, traducibile in una riduzione di spesa per ogni famiglia italiana di circa 3700 euro.  Secondo la Cgia:

Permangono forti differenze nelle dinamiche delle singole voci di spesa, con uno stato di estrema debolezza per molti dei settori dei servizi. I modesti recuperi messi in atto nei mesi estivi hanno solo attenuato riduzioni che, nel caso del turismo, dei trasporti e delle funzioni legate al tempo libero, sfiorano o superano il 50% nel confronto annuo.

Un nuovo lockdown porterebbe a un ulteriore calo dei consumi che il sistema non potrebbe sopportare senza gravi danni. E a pesare, secondo Confcommercio sono le “incognite sulle prospettive a breve”. Anche le misure prese attualmente, limitate rispetto alla chiusura totale, rischiano di mettere a repentaglio la ripresa: è necessario valutare con attenzione il da farsi.