Economia cinese in rallentamento

 L’economia cinese continua a rallentare. Ne consegue una ancor più accentuata preoccupazione su scala internazionale, poiché proprio la locomotiva asiatica aveva consentito all’economia internazionale di potersi reggere in piede nel periodo più profondo della crisi. Ma cosa accadrà ora che anche la Cina non è più la stessa, e sembra esser costretta a fare i conti con una bilancia commerciale sempre più deteriorata?

Partiamo dai dati statistici: il surplus commerciale cinese a luglio è stato pari a 25,7 miliardi di dollari contro i precedenti 31,7 di giugno, e contro previsioni pari a 35,2 miliardi di dollari. Le esportazioni sono cresciute di solo 1 punto percentuale rispetto a un anno fa, contro gli 11,3 punti percentuali di giugno, e ben al di sotto delle attese, che parlavano di un apprezzamento pari a 8,7 punti percentuali. Deboli anche le importazioni, con un incremento del 4,7 per cento contro il 6,3 per cento di giugno e una stima del 7,2 per cento.

Come era lecito attendersi, alla pubblicazione dei dati da parte di Pechino, le principali borse internazionali hanno reagito molto negativamente, con le più importanti piazze finanziarie che hanno chiuso al ribasso.

Occorrerà ora comprendere in che modo le condizioni dell’economia cinese potranno influenzare l’evoluzione dell’economia mondiale. Che la locomotiva cinese dovesse subire un rallentamento era ben noto, visto e considerato che gli straordinari ritmi di crescita della produzione interna lorda del gigante asiatico, senza una contemporanea crescita mondiale, erano praticamente irresistibili. Il pur rilevante mercato interno cinese non è – da solo – in grado di supportare uno sviluppo anche lontanamente vicino alla doppia cifra cui Pechino ci aveva abituato gli scorsi anni.

Come sempre, continueremo, anche nel corso dei prossimi mesi, a tenervi aggiornati sugli sviluppi della produzione interna lorda cinese, e dell’andamento dell’intera economia locale e continentale. Tra i nostri ultimi approfondimenti in materia, qui le scelte politiche in materia di tassi di interesse cinesi.

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