Stipendi banchieri fermi per tre anni

 Anche i banchieri risentiranno, per quanto possibile, degli effetti della lunga ondata di crisi che sta colpendo il mercato dell’Eurozona. In una lettera indirizzata ai vertici degli istituti di credito, infatti, il numero 1 dell’Abi Giuseppe Mussari ha chiesto agli occupanti delle più alte poltrone delle aziende bancarie italiane di applicare “moderazione” nel trattamento economico dei top manager, evitando per quanto possibile il loro incremento nei prossimi tre anni

Con la lettera inviata ai presidenti dei consigli di amministrazione delle banche associate, agli amministratori delegati e ai direttori generali degli istituti di credito, Mussari cerca così di sensibilizzare i banchieri sulla necessità di dare un concreto esempio alla causa del sistema bancario evitando, più in generale, il clamore mediatico di nuovi rialzi negli stipendi – già di per sé piuttosto dorati – dei manager degli istituti bancari.

“Il sistema finanziario europeo è stato colpito con durezza dalla crisi” – esordisce Mussari – “che si è trasformata in una vera e propria emergenza per i debiti pubblici. In questo ambito, si è posta alla comune attenzione la  questione dei compensi ai top manager, in una logica di equa distribuzione e sostenibilità complessiva delle misure imposte dalla congiuntura. Il tema è comune a tutta la collettività, e a tutti coloro che hanno nel paese ruoli di responsabilità”. 

La mossa del numero 1 dell’Abi è stata accolta con soddisfazione dalle parti sindacali, che hanno emesso un comunicato nel quale si apprezza “l’ispirazione e il contenuto della lettera di Mussari, che va ben oltre le pur rilevanti e condivisibili elaborazioni e proposte del Financial Stability Board e della Banca d’Italia. Si tratta di un atto politico e straordinario, di profonda e nitida discontinuità, che si appella alla personale responsabilità etica di ognuno” . Occorrerà ora comprendere in che modo gli istituti di credito decideranno di dare (o meno) attuazione agli inviti di Mussari.

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