Investimenti: meno Bot e più Eft nei portafogli

 Per il popolo dei risparmiatori che puntano su investimenti sicuri ed a basso rischio, ma con rendimenti accettabili, quello attuale non è di certo un buon momento. In scia al crollo del costo del denaro in Europa, infatti, i cari “vecchi” Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) offrono rendimenti non solo irrisori, ma addirittura sotto l’1%; in sostanza, chi punta sui BOT guadagna poco o nulla a fronte comunque della sicurezza massima, ovverosia quella offerta dallo Stato. Ma non tutti i risparmiatori sono contenti di dare allo Stato i propri soldi guadagnando su base annua una manciata di euro; ecco allora come stia sempre di più aumentando la tendenza dei risparmiatori a cercare soluzioni di investimento “alternative” date non solo dai conti correnti remunerati che offrono di norma, per un periodo promozionale, tassi decisamente più elevati dei BOT, ma anche dagli ETF.

Gli ETF sono trattati in Borsa come le azioni, e sono a “gestione passiva” in quanto replicano l’andamento di un indice, di un paniere di indici o azioni, ma replicano anche la curva dei tassi dei titoli di Stato non solo italiani, ma anche dei Paesi esteri. L’approccio a tale tipologia di investimento è magari, di certo, più a lungo termine, ma c’è il vantaggio di non pagare commissioni di ingresso su strumenti che, in base ai recenti dati forniti da Borsa Italiana S.p.A., fanno registrare scambi sempre più elevati a fronte di un interesse crescente da parte dei piccoli risparmiatori.