Anche Fitch contro l’Irlanda: il rating passa da A+ a BBB+

 L’arpa di Brian Boru, stemma ufficiale della repubblica irlandese, continua ad essere scordata e ad emettere suoni piuttosto inquietanti: l’ultimo rospo che Dublino ha dovuto ingoiare a fatica ha riguardato un’altra agenzia di rating, ovvero Fitch, la spa che ha sede a New York. Non si è trattato, in effetti, di un semplice declassamento per quel che concerne i giudizi finanziari della nazione europea, ma di un taglio molto ampio, visto che i titoli di Stato del paese, già abbastanza sconvolto per le proprie difficoltà economiche, sono stati valutati con un BBB+ (discreta affidabilità), addirittura tre livelli al di sotto della precedente rilevazione (A+, un rating che contraddistingueva un’affidabilità buona). In pratica, questa è la conseguenza più immediata dell’aggravamento progressivo del bilancio irlandese, il quale viene appesantito dai costi di salvataggio pubblico destinati alle banche, oneri per i quali sono stati già richiesti aiuti importanti all’Unione Europea e al Fondo Monetario Internazionale.

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