Timori per la Grecia fermano le Borse Europee

 Mentre nel medio-lungo periodo le attese per il settore bancario sono di crescita (viste le dichiarazioni di Bofa-ML) a preoccupare i listini Europei nel brevissimo periodo ci pensa il G20; il fallimento dell’incontro che diffonde le preoccupazioni per il futuro su prezzo della benzina e timori per la Grecia incide pesantemente sulle Piazze Europee che ora si trovano in territorio negativo con Piazza Affari in calo dell’1.44%.

Il quadro generale in cui gli investitori si trovano è estremamente delicato; il fallimento sul nuovo pacchetto di aiuti per la Grecia che verrà vagliato tra poco cambierebbe le aspettative ed anche se è vero che difficilmente avremo un riscontro negativo sugli aiuti le probabilità di un “no” ci sono ed avrebbero conseguenze importanti sui mercati.

Il tutto avviene nella giornata in cui cessa il divieto di vendite allo scoperto riportando sulle Piazze la discussione sulla speculazione in momenti difficili ed aumentando il rischio di crolli verticali sulle notizie minori.

BOFA e ML INVESTONO IN UNICREDIT E BARCLAYS

FINE DEL DIVIETO DI SHORT SELLING IN BORSA

A Piazza Affari il settore bancario cede il 2.81% trascinato da UBI Banca, Banca MPS e Banco Popolare (-5% circa) e Intesa SanPaolo (-2.82%) anche se tutto il settore è in ribasso. Bene tra le altre blue-chips Telecom Italia che a sorpresa (insieme ad Impregilo) guadagna oltre il 2% e risulta essere una delle due azioni italiane in territorio “verde”. Continuano inoltre le speculazioni su Premafin che ora batte sul book di negoziazione un prezzo superiore a 0.5440 contro ogni aspettativa; dopo il gap-up del 23 febbraio il prezzo ha visto una crescita esponenziale dopo l’offerta di Palladio-Sator. L’effetto sull’emissione di questa notizia è stato importante ma sembra che verrà confermato il disinteresse per l’offerta da parte di Premafin che  che a questo punto lascia diversi aspetti in sospeso mentre il titolo mette a segno un rialzo superiore del 17% in apertura di ottava.

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