Piazza Affari parte bene, ma viene appesantita dalle vendite sul lusso e sugli industriali. In linea con le altre piazze finanziarie la Borsa italiana è caratterizzata dal segno positivo: Mibtel +0,5%, S&P Mib +0,6%, All Star +0,4%. I timori di un rallentamento però pesano sul settore del lusso e sui titoli ciclici, soprattutto nel campo della moda.
All’inizio della settimana pesava il report di Hsbc, che aveva tagliato il price target ad alcune compagnie, come Bulgari (da 10,2 a 9,7), Luxottica (da 23 a 24), Safilo (da 3,2 a 3), Tod’s (da 55 a 52), nonostante il bilancio chiuso con utili in crescita del 17,8%. Bulgari in particolare oggi ha aperto a -1,1%, nonostante le rassicurazioni dell’ad del gruppo Trapani, il quale ha ammesso che l’azienda abbia risentito dell’estrema volatilità dei mercati e del clima di sfiducia, ma ha anche sottolineato come le vendite in Asia continuino a crescere stabilmente tanto da poter pareggiare il calo su altri mercati.
Brutte previsioni per il 2008 per il settore della moda, uno dei pochi a restare sempre in positivo, almeno fino ad ora. Il 2007 si è chiuso con un calo del fatturato nel finale, +2,5% per il sistema moda italia, inferiore al precedente +2,9%. Anche la produzione è calata, -4%.
La crescita per il 2008 sarà ulteriormente ridotta, previsto un +1%, flessione avvalorata dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro. Il sistema moda rappresenta una parte importante del sistema economico italiano ed è sempre stato visto come una sicurezza, non è sembrato spaventato nemmeno dal proliferare delle produzioni a basso costo.
Ma il calo del settore lusso non riguarda solo l’Italia. L’altra capitale della moda globale, Parigi, accusa la flessione: secondo rumors potrebbero avere delle difficoltà Gucci, Yves Saint Laurent e Puma.
Cambia la geografia del mercato e devono cambiare anche i mercati di riferimento. Il Made in Italy deve puntare su quei paesi che hanno una classe media in ascesa, dove non manca il denaro nonostante la crisi finanziaria globale, e dove il mercato del lusso è in continua crescita: quindi Russia, Cina e India.
Si conferma azzeccata la scelta di puntare su questi mercati per Bisazza: il marchio di lusso nel campo del design infatti ha chiuso il 2007 con un utile consolidato in crescita del 106% ed un fatturato di 133,6 milioni (+13,6%). Sfugge al calo generale grazie infatti alle vendite nei mercati emergenti: Russia +23,9%, Asia +24,6%, Europa dell’Est +37,7%.