Dazi auto, Europa pronta a contromisure

Donald Trump minaccia dazi sull’importazione di auto europee? Bruxelles di certo non rimane a guardare: la Comunità Europea ha deciso di opporsi con tutta la sua forza,  e non ha intenzione di rimanere ferma e zitta. Motivo per il quale è stato stilato un documento dedicato sul tema.

Gli esperti del vecchio continente non hanno dubbi: a pagarne le conseguenze saranno sia i lavoratori europei che gli statunitensi. I dazi che il presidente americano vorrebbe imporre sul comparto automobilistico infatti “danneggiano il commercio, la crescita e l’occupazione negli Usa“, creando un impatto negativo stimato di “13-14 miliardi di dollari sul Pil”  e mettono a dura prova “ i legami con gli alleati”.

Non c’è spazio per la delicatezza nel documento che la Commissione Europea ha preparato e consegnato al Dipartimento del Commercio americano: tra le varie posizioni prese si sottolinea come i costruttori europei contribuiscano e non poco all’occupazione negli Stati Uniti con circa 120.000 posti di lavoro diretti nella produzione e 420.000 nei concessionari. Posti di lavoro che verrebbero messi in forse da eventuali dazi.

Il punto principale sostenuto? Non esiste nessuna minaccia economica all’industria automobilistica americana: secondo l’Europa le accuse statunitensi “non hanno legittimità, base fattuale e violano le regole“. Il documento,tra l’altro, non esclude la presa di eventuali contromisure, anzi: viene spiegato che sia l’Europa che gli altri partner commerciali potrebbero imporre tassazioni importanti su un “volume molto significativo di esportazioni Usa, stimato a 294 miliardi di dollari“.

Il segretario al commercio Usa Wilbur Ross prova sedare gli animi rispetto alle dichiarazioni del presidente Donald Trump, sottolineando che è prematuro dare per scontati i nuovi dazi, tanto quanto la paventata uscita degli Stati Uniti anche dall’Organizzazione mondiale del commercio. Basterà?