Spread Btp-Bund sopra 300 sui massimi a 5 mesi

 Torna la febbre da spread. Il pericolo è concreto, visto che il differenziale tra i titoli di stato italiani a dieci anni e quelli di pari scadenza tedeschi è tornato sopra la soglia psicologica dei 300 punti base. Lo spread Btp-Bund ha toccato un top intraday a 311 punti base, salendo sui livelli più alti degli ultimi 5 mesi. Le difficoltà evidenziate dai bond governativi italiani si sono riflesse sul listino azionario milanese FTSE MIB, che ha chiuso con un lieve passivo.

Piazza Affari è stata fanalino di coda in Europa, visto che gli altri indici di borsa continentali hanno chiuso in deciso rialzo. La borsa italiana, invece, è stata penalizzata oltremodo dai titoli finanziari, particolarmente esposti al rischio-Italia. Ha pesato anche un report di Mediobanca Securities, che non esclude la necessità di un salvataggio europeo per l’Italia entro i prossimi 6 mesi. Tornando all’andamento dei bond pubblici, è avvenuta la prima emissione del Tesoro di questa settimana.

ITALIA: POSSIBILE SALVATAGGIO PER EVITARE IL CRACK SECONDO MEDIOBANCA

Sono stati venduti Ctz a due anni e Btp€i a 5 e 10 anni con tassi in crescita. In particolare, nonostante il sold-out, è volato il rendimento dei Ctz, che rispetto all’asta di fine maggio è più che raddoppiato tornando al 2,403%. I tassi sui Ctz sono tornati ai livelli di settembre 2012. Domani toccherà ai Bot semestrali. Anche in questo caso i tassi dovrebbero crescere sensibilmente rispetto alle precedenti aste. La chiusura a 308 punti dello spread ha messo in difficoltà i titoli del settore finanziario.

Tra i peggiori cali troviamo quello delle azioni Bper (-6,56%) e di Mediobanca. Il titolo dell’istituto di credito di Piazzetta Cuccia ha chiuso con un ribasso del 4,97% a 4,164 euro, scendendo così sui livelli più bassi da oltre due mesi: è la quinta seduta consecutiva in calo, per una flessione complessiva che sfiora il 20%. Ha chiuso con un leggero calo, invece, il titolo Unicredit, che ha perso l’1,18% a 3,68 euro.