Whirlpool e Arcelik, accordo che preoccupa

La Whirlpool cede il 75% delle sue attività europee e italiane ad Arcelik. Un’operazione che già fa discutere per le potenziali conseguenze sui lavoratori.

Accordo Whirlpool – Arcelik preoccupa i sindacati

I sindacati avevano già lanciato l’allarme mesi fa ed erano rimasti inascoltati. Quel che è evidente è che la negazione del disimpegno passata si è trasformata in un vero e proprio disinvestimento da parte del marchio. Questo perché, mettendo nelle mani dei turchi il 75% delle sue attività In Europa, la Whirlpool potrebbe trovarsi a eseguire importanti tagli occupazionali In Italia. La Arcelik è nota nel nostro paese per il suo marchio Beko. Grazie a questa collaborazione tra la Whirlpool e gli industriali turchi saranno 11 i siti che la joint venture si troverà a gestire. Parliamo di ben 20 mila dipendenti dislocati in diverse nazioni.

È più che comprensibile che i sindacati abbiano lanciato l’allarme: non è una novità che operazioni di questo genere portino al licenziamento di lavoratori considerati una spesa eccessiva. Sono oltre 4mila quelli italiani che lavorano per la Whirlpool. Anche il ministro Adolfo Urso annunciato la convocazione dell’azienda presso il Mimit per discutere delle loro intenzioni industriali. Al fine di salvaguardare la produzione e il livello occupazionale.

Tecnicamente parlando la chiusura dell’accordo tra Whirlpool e Arcelik dovrebbe avvenire durante la seconda metà del 2023. Il fatturato complessivo dell’unione tra le due aziende si aggira intorno ai sei miliardi di euro. La Whirlpool metterà sul piatto la sua forza nel mercato europeo dei grandi elettrodomestici e i suoi marchi più noti, mentre gli industriali turchi la loro elettronica di consumo, la climatizzazione e i piccoli elettrodomestici.

Richiesto l’intervento del Governo

I sindacati hanno richiesto per mesi l’intervento del Governo sul dossier Whirlpool, non dando fiducia alle rassicurazioni dell’azienda. L’annuncio dell’accordo ha amplificato le preoccupazioni. La possibilità del taglio di costi e di licenziamenti appare essere infatti una delle conseguenze dei termini utilizzati all’interno dell’accordo. Sinergie e ottimizzazione dei costi sono infatti le parole chiave.

È per questo motivo che i sindacati richiedono a gran voce un tavolo ministeriale d’urgenza dove il Governo lavori in modo tale da assicurare l’occupazione. Lo scopo è quello di garantire il mantenimento del posto di lavoro per i 4700 dipendenti italiani della Whirlpool. Avendo ben presente cosa è successo con la chiusura dello stabilimento di Napoli le firme sindacali vogliono che le istituzioni si impegnino in modo proattivo nel difendere i lavoratori.

Non ci si può permettere infatti una chiusura di dossier simile a quella avvenuta per lo stabilimento Whirlpool di Napoli