Petrolio, perché sta scendendo?

Perché sta scendendo il prezzo del petrolio? Non che questo ci dispiaccia se porta a un minore costo della benzina e di altri carburanti da esso derivanti. L’andamento però sta sorprendendo in generale i mercati.

Il calo del petrolio che lascia perplessi

Basta pensare semplicemente alla discesa sui minimi di 5 mesi registrato lo scorso 7 dicembre. Facciamo questo esempio perché si e rivelato qualcosa di sorprendente nel settore. Lo scendere del prezzo del petrolio soddisfa i consumatori per il momento. Ma mette gli investitori nelle condizioni di porsi una domanda importante: non sarà troppo alta l’offerta di greggio? A quanto pare, analizzando la situazione, non sarebbe coinvolta l’Opec quanto gli Stati Uniti.

E proprio la maggiore produzione americana ad aver confuso il mercato ad aver stupito gli esperti. Dobbiamo sottolineare che approcciando la questione nello specifico, i futures sul Brent sono aumentati in direzione del 75 dollari al baril, mentre il West Texas Intermediate si ferma sui 70 dollari al barile. Per quest’ultimo si parla di un calo pari al 24%.

Scorrendo i dati relativi al petrolio provenienti dagli Stati Uniti, scopriamo che presso l’hub di Cushing e stato registrato un aumento delle scorte di greggio. La produzione del petrolio è rimasta molto alta mentre la domanda di benzina si è fatta meno pressante. I mercati, concentrandosi sull’Opec, non avevano preso in considerazione pienamente l’andamento del petrolio statunitense.

Il calo del greggio è arrivato nonostante sia stata firmata un’intesa la scorsa settimana dal cartello capeggiato dalla Arabia Saudita che prevede tagli produttivi. Qualcosa che lascia perplessi, se si ipotizza che l’Opec+ potrebbe non rispettare in pieno i vincoli produttivi auto-imposti e contestualmente che la produzione esterna a questo cartello superi la domanda.

Gli Stati Uniti sottovalutati

Si ritiene che la posizione negli Stati Uniti sia stata recentemente sottovalutata. Alcuni esperti sostengono che sia in atto una sorta di sfida all’ultimo barile. A settembre la produzione di petrolio americana ha raggiunto il suo massimo storico di 13,2 milioni di barili al giorno. E tutti si chiedono perché ci sia questo aumento di volumi.

Non è una cosa ottima per il governo di Biden, visto che il presidente e la sua maggioranza si sono impegnati in modo ufficiale per l’eliminazione graduale dell’uso dei combustibili fossili. Quest’anno, secondo i dati dell’Agenzia internazionale per l’energia, l’America ha rappresentato l’80% dell’espansione della fornitura mondiale di petrolio. Raccontando come le conseguenze del caro energetico causate dalla Russia abbiano spinto i produttori americani a darsi da fare.

A una loro forte produzione potrebbe corrispondere un’ulteriore spinta al ribasso dei prezzi del petrolio. Su quel che succederà in futuro non c’è molta chiarezza. Ci si aspetta però che l’Opec+ posso arrivare a convocare una riunione di emergenza.