Il 2008 si chiude in negativo per il dollaro nei confronti delle principali valute estere

 Il dollaro statunitense ha completato il suo peggior calo annuale nei confronti dello yen: questo declino sottolinea, ancora di più, che l’economia americana sta affrontando una recessione più profonda del previsto. C’è invece da evidenziare come l’euro stia concludendo il suo migliore anno di quotazioni nei confronti della sterlina: una situazione simile si era verificata solamente nel 1999, quando la Bank of England aveva provveduto a praticare tassi di prestito inferiori a quelli della Banca Centrale Europea. Lee Hardman, stratega valutario presso la Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ, è stato molto chiaro al riguardo:

I rischi di un dollaro ancora più debole sono forti. La minaccia incombente di un lungo rallentamento dell’economia statunitense e il fatto che la Federal Reserve abbia effettivamente portato i tassi di interesse vicini allo zero faranno sottovalutare ulteriormente il dollaro.

 

La valuta statunitense potrebbe addirittura raggiungere quota 80 yen e portarsi al livello di 1,30 dollari per un euro nella prima metà del 2009. Il 2008 si sta concludendo con la moneta giapponese che risulta la migliore tra le sedici valute più scambiate contro il dollaro; la sterlina è, invece, la peggior valuta tra di esse (il suo calo per quest’anno ammonta a circa 27 punti percentuali in meno). Molte sono le operazioni che confermano il difficile momento dell’economia americana. Anzitutto, l’approvazione da parte del governo del Troubled Asset Relief Program, un piano economico da 700 miliardi di dollari, metà dei quali sono già stati utilizzati per sostenere le banche.

 

Inoltre, come è stato descritto ieri, è di questa settimana l’appoggio economico da parte del Tesoro statunitense nei confronti di GMAC LLC, l’unità finanziaria di General Motors: tale provvedimento prevede lo stanziamento di 6 miliardi di dollari. Il 2008 è stato dunque l’anno in cui le diverse valute hanno raggiunto i loro livelli più elevati nei confronti del dollaro da più di 20 anni; c’è infine da sottolineare la caduta dei prezzi del petrolio di ieri, evento che ha portato al maggior declino annuale dei prezzi delle materie prime.

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