Deutsche Bank in difficoltà dopo l’avvio di un nuovo hedge fund da parte di un suo manager

 Boaz Weinstein, manager a capo del settore del credito globale di Deutsche Bank AG, è in procinto di lasciare l’istituto creditizio tedesco, la più grande banca d’investimento di tutta Europa: la decisione è stata motivata dal fatto che l’hedge fund di proprietà di Weinstein sta subendo lo stesso destino degli altri finanziamenti del gruppo, i quali alla fine del 2008 hanno riportato perdite pesanti. Weinstein, che ha lavorato per undici anni alla Deutsche Bank, ha subito perdite per circa un miliardo di dollari a causa dei bond scambiati dopo il fallimento di Lehman Brothers Holdings Inc. dello scorso settembre. Konrad Becker, analista economico presso la società Merck Finck & Co., ha così commentato la notizia:

Deutsche Bank intende ridurre i rischi nei propri affari e questo provvedimento è stato preso in tal senso. Attualmente si assiste a un’insolita tendenza, in quanto sono più gli hedge funds che chiudono rispetto a quelli che vengono aperti.

 

C’è inoltre da dire che anche le operazioni della Deutsche Bank relative alle partecipazioni di capitale hanno perso circa 500 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2008: l’unità della banca tedesca attiva in questo settore non fa comunque parte del gruppo di Weinstein. Il titolo della Deutsche Bank ha tra l’altro perso 1,49 euro alla borsa di Francoforte, vale a dire il 5,8%, raggiungendo quota 24,31 euro. Nell’ultimo anno il titolo ha perso ben 71 punti percentuali, facendo valutare la compagnia 13,9 miliardi di euro.

 

Il gruppo di Weinstein aveva guadagnato tra i 600 milioni e i 700 milioni di dollari nel 2007: proprio in quel periodo, infatti, Deutsche Bank era particolarmente attiva nell’ambito di una operazione che fu chiamata “Saba” e che si svolse in prevalenza a New York. La decisione di Weinstein di voler avviare un nuovo hedge fund conferma che questo è di certo un anno particolarmente negativo per il settore bancario, ancora alle prese con la difficile crisi finanziaria globale.

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