Il brusco calo dell’occupazione femminile

 Le donne lavoratrici del nostro paese non se la passano certo bene: secondo quanto emerso dall’ultimo stato dell’occupazione femminile che è stato redatto dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, il dato che emerge con maggiore nettezza è il declino delle donne che hanno un posto di lavoro. Le stime si riferiscono ai primi nove mesi dello scorso anno (quindi il periodo compreso tra i mesi di gennaio e settembre del 2011), un arco temporale in cui sono state registrate 45mila occupazioni in meno, un dato che fa sicuramente riflettere ma anche allarmare. Nonostante il segno negativo, comunque, sono proprio le donne quelle che vantano il numero maggiore di ore di lavoro al giorno, visto che bisogna ricomprendere nel novero anche coloro che svolgono dei lavori domestici.

Questi “Stati generali sul lavoro delle donne” hanno messo in luce anche altre rilevazioni di un certo interesse. Ad esempio, le donne italiane sono ben disposte a lavorare e posseggono la giusta volontà in tal caso, ma spesso tra l’occupazione e la famiglia scelgono la seconda opzione: in effetti, ben il 40% di quelle che hanno abbandonato il posto di lavoro lo hanno fatto proprio per questo motivo.

In aggiunta, bisogna specificare che la fascia di età che è compresa tra i 25 e i 45 anni viene coinvolta da un altro fenomeno importante, ovvero quando nasce un bambino il tasso di occupazione tende a scendere in maniera drastica, addirittura dal 63 al 50%, mentre il crollo è verticale quando si tratta della seconda nascita. Il Cnel, poi, ha illustrato l’orario medio delle donne in Italia: il totale ammonta a sette ore e dieci minuti, ma poi occorre aggiungere altre tre ore e mezza che si riferiscono alla cura della casa e della famiglia, quindi si può parlare di un orario complessivo molto vicino alle undici ore (tre quarti d’ora in più rispetto agli uomini).

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