Borse in attesa, con il petrolio che inizia a segnare i suoi massimi

 Le borse europee si mantengono caute e osservano le crisi venezuelane che stanno portando il petrolio in alto. Intanto oggi ci saranno altre trimestrali per Piazza Affari, e si segnala la crisi per Air France.

Le borse europee

Attualmente Milano guadagna lo 0,33%, Francoforte lo 0,57%, e Parigi è in pareggio. Chiusa Londra per il Bank Holiday. Intanto Tokyo ha chiuso con il Nikkei a -0,03%, dopo i 4 giorni di chiusura per feste in Giappone. Sale lo yen e tiene il guinzaglio alla borsa. a 22.467,16 punti. A fare da freno è stato il rafforzamento dello yen.

A New York il Dow Jones segna un forte rafforzamento con il +1,39%, lo S&P500 il +1,28% e il Nasdaq addirittura il +1,71%.
A Piazza Affari sotto osservazione Tim, per la vittoria di Elliott in assemblea, mentre c’è ancora un rally per Ferrari. A Parigi, l’indice paga la grave crisi di Air France.
L’euro scende a 1,192 dollari e a 130,45 yen. Tiene lo spread italiano, a 124 punti e rendimento decennale all’1,78%.

Oggi saranno pubblicati i dati sui prezzi al consumo in America, mentre gli ordini all’industria tedesca dello 0,9% a marzo, mentre ci si aspettava il +0,6%.
Continua la grande debolezza del peso argentino, molto volatile e svalutato nelle ultime sessioni.

La crisi venezuelana

La crisi in Venezuela ma anche le nuove tensioni tra USA e Iran sul nucleare portano il petrolio ai massimi storici. Il Wti sale a 70,49 dollari, il massimo dal 2014, e il Brent a 75,69 dollari al barile. In Venezuela si produce il 50% in meno di petrolio da 20 anni a questa parte. Il governo non investe più e non riesce a sfruttare le sue potenzialità. Anche l’oro sale a 1.315,2 dollari l’oncia.