Stop alle vendite allo scoperto fino al 27 luglio 2012

 La diffusione del panic selling a Piazza Affari, che ha portato l’indice azionario FTSE MIB a perdere oltre il 5% nell’intraday, ha creato forti preoccupazioni tra le autorità di borsa, soprattutto considerando che stamattina numerosi titoli finanziari sono stati sospesi per eccesso di ribasso. Così, la Consob ha deciso di reintrodurre il divieto delle vendite allo scoperto (o short selling) su una serie di titoli bancari e assicurativi quotati a Piazza Affari. Il provvedimento è giò entrato in vigore dalle ore 13,30 di oggi.

Black monday per Unicredit

Lunedì nero per Piazza Affari come per la maggior parte delle piazze finanziarie. Milano ha registrato un calo del 4-5% dei principali indici finanziari, ma sono i bancari ad aver avuto le peggiori performances. Unicredit è crollata a 4,84 euro, con un calo del 9,1% nonostante la crisi del Banco di Sicilia si fosse risolta.
Nei giorni scorsi si è anche conclusa l’offerta sul mercato azionario telematico gestito da Borsa Italiana delle 83.833.899 azioni ordinarie Unicredit derivanti dal concambio delle 74.851.696 azioni Capitalia oggetto di recesso, rimaste invendute nelle precedenti fasi del processo di liquidazione. Le azioni Unicredit erano state messe in vendita ad un prezzo di 6,265 euro per azione al prezzo di recesso di 7,015 euro per ogni azione Capitalia. Le azioni sono però rimaste totalmente invendute. Come previsto dal codice civile quindi le azioni saranno acquistate domani da Unicredit stessa. Nel pomeriggio di ieri si è anche risolta la crisi apertasi con il banco di Sicilia. La soluzione è stata raggiunta passando dalle dimissioni del presidente del gruppo siciliano, Salvatore Mancuso, che, come si legge nel comunicato duffuso da Unicredit, “ha preso atto che la sua missione di valorizzazione delle professionalità interne è giunta al termine”.