Coronavirus, crollano Borsa di Milano e greggio

Milano crolla e con lei anche le altre borse europee: i mercati azionari non hanno preso bene le notizie provenienti dall’Italia e dal resto d’Europa per ciò che concerne il Coronavirus e la sua diffusione.

Milano crolla: è la peggiore tra le europee

In seguito alla caduta dei mercati asiatici Milano non è riuscita nel contenimento delle emergenze dettate dalla diffusione del Coronavirus, e ha fatto fatica a partire, anche in virtù dei blocchi imposti in tutta la Lombardia e in altre province del Nord. Molti titoli a Piazza Affare sono stati sospesi per eccesso di ribasso e seppur tentando di recuperare un poco, il Ftse Mib è crollato di circa il 10%

I titoli più colpiti? Tenaris ed Eni affondano con perdite che vanno dal 16% e oltre il 19%. Una situazione difficile alla quale si aggiunge anche la crescita dello spread tra BTP e Bund che sale fino a 216 punti: venerdì aveva chiuso a 178. I dati a disposizione dipingono una realtà molto seria: il rendimento del decennale raggiunge l’1,3% e tutte le altre borse d’Europa, sebbene non ai livelli italiani stentano comunque a salire. Francoforte all’apertura ha ceduto oltre il 7% con il Dax a 10.690 punti, Londra ha esordito con un -’8,5% e Madrid ha fatto registrare oltre il -5%. Anche Parigi è in difficoltà, perdendo il 6%.

Petrolio cala, euro e oro salgono

Anche il greggio è tra le materie prime in difficoltà: ricostruendo ciò che è accaduto, questa notte le borse orientali avevano sperimentato difficoltà in seguito al calo del petrolio dopo che è venuto a mancare un accordo da parte dell’OPEC. L’oro nero si sta trovando infatti in questo momento all’interno di una vera e propria guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Russia, dove la prima ha deciso di aumentare la produzione e tagliare il costo.

Si è instaurata una reazione a catena che ha portato il Brent a scendere di oltre il 30% a 31,55 dollari, il Nymex a 27,61 dollari con una perdita del 33,12%: cali che hanno portato sia le borse asiatiche che quelle mediorientali a subire forti scossoni. E si parla di titoli coinvolti e legati al petrolio, che già erano sotto scacco da giorni.

Situazioni di crisi come quella che si sta vivendo globalmente portano di contro a crescere il mercato di quelli che vengono considerati come beni rifugio:  ecco quindi che i rendimenti dei titoli di stato americani, già spinti al ribasso dal taglio dei tassi operato dalla Fed qualche giorno fa, crollano vertiginosamente, fino allo 0,5% per ciò che concerne i Treasury a 10 anni, e sotto l’1% per quelli a 30 anni. L’oro ha a sua volta raggiunto i 1700 dollari toccando i suoi massimi dal 2012: in rialzo anche l’euro che fa registrare un +1,08 a 1,1405 dollari.