Black monday per Unicredit

Lunedì nero per Piazza Affari come per la maggior parte delle piazze finanziarie. Milano ha registrato un calo del 4-5% dei principali indici finanziari, ma sono i bancari ad aver avuto le peggiori performances. Unicredit è crollata a 4,84 euro, con un calo del 9,1% nonostante la crisi del Banco di Sicilia si fosse risolta.
Nei giorni scorsi si è anche conclusa l’offerta sul mercato azionario telematico gestito da Borsa Italiana delle 83.833.899 azioni ordinarie Unicredit derivanti dal concambio delle 74.851.696 azioni Capitalia oggetto di recesso, rimaste invendute nelle precedenti fasi del processo di liquidazione. Le azioni Unicredit erano state messe in vendita ad un prezzo di 6,265 euro per azione al prezzo di recesso di 7,015 euro per ogni azione Capitalia. Le azioni sono però rimaste totalmente invendute. Come previsto dal codice civile quindi le azioni saranno acquistate domani da Unicredit stessa. Nel pomeriggio di ieri si è anche risolta la crisi apertasi con il banco di Sicilia. La soluzione è stata raggiunta passando dalle dimissioni del presidente del gruppo siciliano, Salvatore Mancuso, che, come si legge nel comunicato duffuso da Unicredit, “ha preso atto che la sua missione di valorizzazione delle professionalità interne è giunta al termine”.


Mancuso, aggirando le regole interne al gruppo Unicredit, aveva nominato direttore generale Giuseppe Lopes al posto di Roberto Bertola, il candidato suggerito dal capogruppo. Al posto di Mancuso, fino al consiglio di aprile, sarà Roberto Nicastro, vicedirettore del Banco di Sicilia.
Le dimissioni sono arrivate dopo un faccia a faccia con Paolo Fiorentino, incaricato dall’amministratore delegato di Unicredit Profumo di risolvere la “crisi” in modo “non traumatico”. Il nuovo presidente del Bds sarà deciso dal consiglio di amministrazione della banca convocato per il 23 gennaio e potrebbe essere proprio il candidato suggerito in precedenza Bertola oppure un’altra figura sempre interna al gruppo siciliano.

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