I listini asiatici continuano a volare sulla scia dei rialzi dei titoli pubblici

 La Borsa di Tokyo e gli altri principali listini asiatici stanno concludendo questa settimana di scambi con forti rialzi, soprattutto a causa dell’ottimismo nutrito dagli investitori per le misure anti-crisi, volte a far ripartire l’economia mondiale. L’indice Nikkei, ad esempio, si è attestato vicino a quota 8.000 punti, uno dei livelli più alti dal mese di febbraio; le ultime tre sedute dell’indice, hanno portato quest’ultimo a un rialzo di 10,43 punti percentuali. Anche le altre borse del continente asiatico e del Pacifico hanno però beneficiato del maggiore ottimismo sui mercati. In particolare, crescono Seul e Sidney, con aumenti superiori ai tre punti percentuali, mentre si è dimostrata più cauta Singapore.

Dopo il crollo della borsa giapponese, arrivano le dimissioni del ministro Nakagawa

 Ci sono già le prime conseguenze del forte ribasso subito dalla borsa di Tokyo, la quale ha chiuso con una forte perdita dell’1,35%, il livello più basso degli ultimi tre mesi: il ministro delle Finanze Shoichi Nakagawa si è infatti dimesso dal suo incarico, dopo la discussa conferenza stampa nel corso del G7 di Roma, in cui è apparso confuso e, come dicono in molti, ubriaco. Il nuovo titolare del ministero giapponese sarà ora Kaoru Yosano, il quale detiene già l’incarico di ministro delle politiche economiche. Nakagawa ha però voluto precisare che intende portare a termine l’esame parlamentare del bilancio statale di previsione come ultimo atto da ministro: non sono comunque bastate le difese e le protezioni mostrate nei suoi confronti dal premier nipponico Taro Aso (i due sono alleati nello stesso partito, il Liberal Democratic Party o Jiminto come viene chiamato in Giappone).

L’annuncio del piano USA per superare la crisi finanziaria porta euforia sulle piazze asiatiche, in particolare quella giapponese

 Le borse asiatiche subiscono un forte rialzo, sulla scia dell’andamento di Wall Street, dopo l’annuncio da parte del governo statunitense di voler approntare un piano organico volto a fronteggiare e superare la grave crisi finanziaria. Tra i guadagni più consistenti delle piazze asiatiche bisogna sottolineare quello della borsa di Shangai, che guadagna addirittura 8 punti percentuali anche grazie all’abolizione della tassa sull’acquisto delle azioni. In generale i mercati asiatici sono riusciti a recuperare in parte le perdite che via via si sono accumulate nel corso della settimana.

 

A Taiwan, l’indice Taiex guadagna il 3,8%, chiudendo a 5.970,38 punti; l’indice Kospi è invece in rialzo di 4,55 punti percentuali alla borsa di Seul, mentre l’Hang Seng di Hong Kong guadagna 6,5 punti percentuali. Altro guadagno consistente è stato conseguito dalla borsa di Tokyo, dove è stata avvertita con maggiore euforia la notizia del piano organico statunitense contro la crisi: l’indice Nikkei ha chiuso a 11.920,86 punti (in rialzo del 3,8%). Il piano americano è stato proposto dal segretario del Tesoro Henry Paulson e dal portavoce della Federal Reserve, Ben Bernanke: l’iniziativa prevede di spostare gli asset maggiormente in difficoltà dai bilanci delle società finanziare statunitensi verso una nuova istituzione.