Come investire in borsa dopo l’effetto-Cipro

 L’effetto-Cipro si fa sentire sui mercati finanziari, colpendo il sentiment degli investitori che ancora una volta sono costreetti a dover fare i conti con la crisi di uno dei paesi membri della sempre più fragile area euro. Il prelievo choc dai conti correnti delle banche cipriote, reso necessario per mettere in salvo la piccola isola (che conta soltanto per lo 0,2% del pil dell’eurozona), ha infranto un tabù e ora c’è preoccupazione sui mercati sulle modalità di salvataggio future di paesi in difficoltà. La sensazione è che, però, il caso di Cipro resterà isolato.

Su quali azioni investire nel 2013 secondo Ubs

 La banca d’affari elvetica Ubs ha tracciato le linee guida per investire nel 2013, partendo però dal presupposto che il quadro economico e politico resta molto incerto e che all’orizzonte ci sono “più nubi del solito”. Nick Nelson, a capo della strategia dei mercati azionari della banca svizzera, ritiene che ci sono ancora molte incognite, ma si può comunque delineare uno scenario preciso della situazione evidenziando i rischi e le opportunità per gli investitori. Gli esperti della banca si aspettano ancora un quadro macroeconomico debole in Europa, ma probabilmente una crescita a doppia cifra per le borse.

Azioni da comprare ad agosto 2012

 La bufera che sta colpendo i mercati finanziari potrebbe proseguire ancora nel mese di agosto, che storicamente è caratterizzato da bassi volumi di scambio per la pausa estiva. La speculazione internazionale potrebbe così trovare terreno fertile in un contesto caratterizzato da minore liquidità e continuare a mettere sotto stress mercati azionari e obbligazionari. Una tregua sembra quasi improbabile, in quanto la crisi dell’euro e dei debiti sovrani richiede soluzioni urgenti e da attuare in tempi rapidi per evitare clamorosi tracolli nel veccio continente e a cascata nel resto del mondo.

Come proteggersi dai ribassi delle borse

 La parola d’ordine che oggi risuona frequentemente tra i risparmiatori è “protezione”. Le turbolenze sui mercati finanziari e le aspettative di forte rallentamento economico nei prossimi 2-3 anni si mescolano con la crisi dell’euro e lo spettro di un’uscita della Grecia dalla moneta unica. Senza dimenticare la grave crisi bancaria in Spagna, il possibile effetto-contagio sull’Italia e i recenti timori per la forte esposizione sui derivati di JP Morgan. Quanto basta per spingere gli investitori, grandi e piccoli, verso una maggiore protezione del capitale.