Introduzione all’analisi ciclica dei Mercati

 Si è fatto riferimento nei precedenti interventi alla “situazione ciclica”. L’analisi ciclica è una branchia dell’analisi tecnica particolarmente diffusa in Italia: in particolare, chi si è avvicinato da poco alle analisi dei mercati riesce a reperire molto materiale su questo argomento (talvolta trattato con estrema superficialità) e per questo motivo gli studi ciclici sono diffusi tra i neofiti (ma ciò non toglie alla efficacia e precisione di tecniche cicliche avanzate, utilizzate anche da traders professionisti).
Il presupposto di chi applica questo tipo di studio è che i mercati seguono un andamento appunto “ciclico”, ossia le successioni di minimi e massimi sono scandite dal fattore “tempo”: il conteggio dei periodi è il fulcro di questa disciplina particolare, ed è proprio su questo elemento che si concentrano gli sforzi degli analisti.
 Gli strumenti a disposizione di chi vuole intraprendere questo tipo di studi sono molteplici; i più diffusi consistono in software che propongono un andamento “ideale” del mercato (in gergo chiamato “battleplan”) riportato in figura. A questa immagine viene sovrapposto il grafico dello strumento analizzato e, mediante una serie di controlli, si procede alla “centratura” dei dati disponibili, al fine di ipotizzare l’andamento futuro seguendo il “battleplan”.
All’analista sono dedicati anche oscillatori particolari, costruiti secondo le esigenze dettate dal tipo di studio ciclico, in grado di aiutare il trader a individuare correttamente le fasi cicliche del mercato oggetto di studio: un esempio semplice sono le medie mobili centrate, i quali incroci individuano con sicurezza i punti di minimo ciclici, al fine di permettere il corretto setup del battleplan.
Per approfondire l’analisi ciclica, si rimanda ai testi e manuali delle case editrici specializzate, che trattano l’argomento partendo dalle basi teoriche e principi, fino ad arrivare alle applicazioni pratiche di studi e metodologie.
L’argomento è comunque estremamente discrezionale, ed è richiesta una forte componente interpretativa dettata dall’esperienza di analisi.

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