La Bce abbassa i tassi ma le borse sembrano quasi non accorgersene

 Se qualche mese fa la Bce avesse operato un taglio dei tassi di 75 basis point, come fatto oggi, molto probabilmente avremmo assistito ad un rialzo monstre delle Borse europee. Oggi, invece, ogni buona notizia sul fronte economico o decisione di politica monetaria da parte delle autorità centrali viene accolta con indifferenza nel migliore dei casi o addirittura in qualche caso in maniera negativa. La difficoltà e la particolarità di questa intricatissima crisi sta forse proprio in questo paradossale fatto. I mercati insomma sembrano ignorare, quando va bene, i dati macro o meglio sembrano analizzare solo e sempre quelli fortemente negativi. Nell’ultima settimana le nuove richieste di sussidio per la disoccupazione in America si sono attestate a 509mila, sotto le attese degli analisti di 540mila ma in linea con la precedente settimana. Le richieste continue salgono a 4,08 milioni di unità dai 3,998 milioni precedenti. Il dato è peggiore rispetto alle attese di 4,03 milioni. Inoltre il passato weekend si è assistito negli Stati Uniti ad un vero e proprio assalto ai negozi per gli acquisti di Natale, mentre le attese erano per un raffreddamento considerevole rispetto allo scorso anno.

Anche analizzando alcuni singoli titoli, come quelli energetici o delle utilities si assiste a cali che non sono affatto conformi all’andamento delle società. Ma anche in casi industriali come quello di Fiat Finemeccanica in Italia o di Siemens e Thyssen in Germania oppure ad alcuni comparti come quello farmaceutico si hanno delle perfomance non corroborate dai dati aziendali o di vendite, ma pagano più di altri il clima generalizzato di sfiducia che si è ormai diffuso sui mercati finanziari di tutto il mondo. Ecco perchè le decisioni storiche prese dai Governi e dalle autorità monetarie passano quasi inosservate agli occhi deigli operatori finanziari e anzi sembrano scatenare, in alcuni momenti, ancora di più il panico. Ecco che allora una semplice ed immediata riflessione che si può trarre da questa situazione è che le decisioni prese oggi, se fossero state adottate qualche mese prima sicuramente avrebbero contribuito maggiormente ad equilibrare il sistema. Il colpevole ritardo con sui si è agito hanno contribuito a peggiorare notevolmente la situazione. In molti operatori comincia infatti forse a serpeggiare il ragionevole dubbio che si stia ora chiudendo i recinti quando ormai i buoi sono scappati.

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