Piazza Affari: disastro in open, Mib cede oltre il 5%

 Gap-down di quasi 400 punti e poi discesa per altri 600; questo è l’inizio di Novembre 2011 a Milano, con il FTSE-Mib che cede oltre il 5% in una giornata estremamente rossa. Anche oggi è facile indovinare chi è la zavorra; il settore bancario cede nel complesso quasi il 10%, come Unicredit singolarmente mentre Intesa sorpassa il 13% di perdita in poche ore. Malissimo anche Fiat che cede il 7.43% seguita a ruota da STM con -6.60% e Eni ed Enel stabili intorno al 4% (e forse proprio queste due sono le uniche che nel pomeriggio potrebbero “sorprendere” tornando vicino alla parità).

Le cause? Ormai le sappiamo a memoria le “scuse” solite, cioè la tensione sui titoli di Stato e le preoccupazioni per la Grecia. In realtà queste sono le conseguenze di meccaniche su cui si regge l’intero mondo economico finanziario che cominciano a vacillare, prima da un lato poi dall’altro e la dimostrazione arriva con l’inutilità dei provvedimenti BCE riguardo gli acquisti di titoli del debito; se il sistema bancario è il più debole, è perchè ha problemi importanti che vanno risolti ed una volta fatto sarà facile poi vedere una nuova fiducia sul mercato finanziario che spingerà gli investitori grandi (ad esempio la Cina?) a prendere in considerazione acquisti in zona Euro ma non solo.

Anche il Dow Jones infatti vacilla sotto la pressione delle vendite e sappiamo bene qual’è la situazione dei maggiori istituti del Nuovo Continente dopo la crisi del 2008. L’indice USA scende sotto quota 11700 e solo il recupero di 11750 darà nuova fiducia per l’inizio di un nuovo ciclo di breve su cui comprare, ma ciò non toglie che senza interventi sui “fondamentali” non vedremo una nuova fase Bullish nel lungo periodo e la nuova recessione potrebbe concretizzarsi.

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