La Consob prosegue nella semplificazione regolamentare

 La Consob è davvero molto attiva in questi ultimi tempi e sta puntando con decisione a una maggiore semplificazione dei regolamenti di borsa: ecco spiegato l’avvio della seconda fase del progetto iniziato dalla stessa commissione, il quale prevede di rendere più agevole l’ambito in questione. Di cosa si tratta esattamente? Già nel corso del mese di gennaio era stato fornito un parere positivo a un primo pacchetto di misure. Si è poi arrivati a questa seconda fase, annunciata dal presidente Giuseppe Vegas giusto due mesi fa, con la consultazione che durerà all’incirca una trentina di giorni, con la conclusione vera e propria che è prevista per il prossimo 23 aprile.

CONSULTAZIONE DELLA CONSOB SU BOND BANCARI E RETAIL
I temi e gli argomenti su cui la Consob andrà a concentrarsi saranno molti: ad esempio, si possono citare gli obblighi relativi alle informazioni, ma anche le offerte pubbliche, i diritti in capo ai soci e gli emittenti dei titoli diffusi. Quindi, si può ben comprendere come l’obiettivo sia soltanto uno, vale a dire l’abolizione definitiva di tutte quelle disposizioni che non sono espressamente previste dalla normativa comunitaria attuale, ma non bisogna dimenticare neanche la maggiore razionalizzazione degli adempimenti posti in essere dalle società che sono quotate in Borsa; in questo secondo caso, infatti, si punta alla riduzione degli oneri finanziari, garantendo al contempo un alto livello di vigilanza, quello di cui hanno maggiormente bisogno i risparmiatori per essere tutelati in maniera adeguata.

ESTENSIONE DIVIETO SCOPERTO: ANCORA COLPA DELLA SPECULAZIONE?

Ma non si limita esclusivamente a questo. In effetti, la Consob ha intenzione di realizzare altre modifiche ambiziose, in modo da rendere Borsa Italiana un luogo più sicuro e trasparente. Nel dettaglio, si tratta della soppressione di un obbligo spesso imposto alle stesse società quotate, vale a dire quello che prevede di commentare le indiscrezioni finanziarie (in questo caso, la diffusione delle informazioni verrebbe avallata dalla Consob, ma soltanto nell’ipotesi di una approvazione).

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