Fiat e Chrysler verso fusione completa

Fiat e Chrysler “diventeranno un’unica identità. Ma non so dire oggi dove, come, e quando. Lo scopo è avere un’unica organizzazione che gestirà il settore auto. Serve un’azienda sola che produca auto in tutto il mondo con tutti i marchi che abbiamo. Dobbiamo studiare il modo più intelligente per portare a termine questa operazione”. Ad affermarlo, nel recente incontro con la stampa, l’amministratore delegato del gruppo torinese, Sergio Marchionne.

Il manager del Lingotto ha anche voluto precisare che – fosse dipeso da lui – la fusione sarebbe avvenuta prima di Natale. Tuttavia, prosegue il quotidiano La Stampa, “ci sono ancora importanti passaggi da superare, come l’acquisizione delle azioni Chrysler (il 41,5%) in mano al fondo Veba che fa capo al sindacato Uaw. L’acquisizione della quota di Veba potrebbe avvenire prima della sua quotazione, ha aggiunto Marchionne, che ha anche spiegato come in teoria «l’Ipo Chrysler è tecnicamente fattibile entro 9 mesi». Il fondo Veba, comunque, «non resterà azionista di Chrysler a lungo e non dovrebbe rimanerlo, ma devono fare il loro lavoro e vogliono monetizzare». Naturalmente sulla valutazione della quota Veba su cui Fiat intende esercitare l’opzione di acquisto, occorre trovare una soluzione: «Il processo è in evoluzione»” (vedi anche Fiat quota in Chrysler salirà al 65%).

Insomma, la strada verso la fusione delle strutture è ben avviata, e la presenza di top manager cinesi alla presentazione – a Detroit – dei nuovi modelli Jeep, rende altresì molto chiara l’idea di quanto Marchionne stia cercando di accelerare anche sul fronte asiatico, con l’alleanza tra Fiat Chrysler e Guangzhou Automobile Group (Gac) che punterà a produrre in Estremo Oriente alcuni modelli del marchio Usa (vedi anche Fiat rally in borsa su possibile accordo Jeep in Cina).

“Con i cinesi non abbiamo ancora firmato” – dice tutta Marchionne per spegnere facili entusiasmi – “Tuttavia Jeep è un marchio da espandere a livello internazionale. Anche in Russia e nel resto del mondo. Vogliamo che cresca alla velocità della luce”.

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