La Camera approva il superdecreto Alitalia, ora tocca al Senato

Come avevamo anticipato alcuni giorni fa, la Commissione europea ha deciso di aprire una procedura d’investigazione formale sul prestito ponte da 300 milioni di euro concesso dallo Stato all’Alitalia poi destinato in conto capitale. La Commissione, in particolare, sospetta che lo Stato italiano, concedendo ad Alitalia il prestito in oggetto per un importo di 300 milioni di euro,

si sia comportato come un azionista avveduto che persegue una politica strutturale, globale o settoriale.

Tuttavia Alitalia potrà usare il prestito-ponte varato dal Governo anche nel corso dell’indagine avviata dalla Commissione europea. Salta infatti agli occhi il fatto di non aver ritenuto necessario ordinare la sospensione del finanziamento alla luce della «buona collaborazione con le autorità italiane».


Bersani non salva nulla del decreto Alitalia. L’ex ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani la considera una procedura che stravolge le regole di trasparenza e di vigilanza. Per questi sarebbe stato più auspicabile l’accordo con Air France.

Il debito che diventa patrimonio – attacca Bersani – è cosa che non si è mai vista, è evidente che buttiamo soldi dalla finestra», aumentando il rischio di infrazione da parte dell’Ue. Il giudizio? Un obbrobrio.

Intanto la Camera ha dato il via libera definitivo al super-decreto Alitalia. Il decreto passa alla Camera per 23 voti di differenza, una quarantina in meno di quelli di cui dispone la maggioranza. Il via libera riceve infatti 278 sì e 255 no; ora tocca al Senato, che a disposizione ha solo una settimana di tempo perché il provvedimento scade il 23 giugno.

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