Introduzione ai “salti” del prezzo: gap up e gap down

 Abbiamo parlato di gap nei precedenti articoli, è giunto il momento di scoprire cosa sono e soprattutto come possono fornirci indicazioni utili. Innanzitutto, la definizione:

GAP ( dall’inglese: salto) è il termine tecnico che indica uno spazio del grafico nel quale non si è manifestata alcuna attività di compravendita. Prendiamo un grafico a candele giapponesi (che ormai conosciamo e sappiamo leggere) a time frame daily dell’SPMIB per spiegare le due grandi categorie di gap:

Gap-down: il gap-down, si forma quando il low (minimo) di una barra (in questo caso giornaliera) è maggiore dell’high (massimo) della barra successiva.

Metodi di rilevazione grafica: Candlestick

 Nel precedente articolo, abbiamo visto e compreso il grafico lineare.
Come detto, questa rilevazione di prezzi presenta delle “mancanze” che in certi casi possono essere fondamentali per un analisi completa. Come far fronte a queste mancanze? Proviamo con le candele

La rilevazione di prezzi a “Candele Giapponesi” (in inglese “Japanese Candlestick”) è ampiamente diffusa, risulta quindi fondamentale per qualsiasi tecnico ed il suo studio.

Storicamente questa metodologia di registrazione ha origini nel lontano 1700 grazie a Munehisa Homma. La diffusione e il successo delle candele è sicuramente dovuto all’immediatezza di lettura e alla grande quantità di informazioni che riusciamo a rilevare a colpo d’occhio: mentre un semplice grafico a linea riporta esclusivamente le chiusure di prezzo, le candele ci mostrano anche l’escursione avuta in un determinato arco di tempo (time frame) oltre che l’apertura (il primo prezzo battuto nell’arco di tempo).

Metodi di rilevazione grafica: il grafico lineare

 Il primo passo da fare per studiare un grafico, è sicuramente scegliere la modalità di rilevazione dei prezzi: generalmente abbiamo 2 grandi categorie di grafici:

prezzo in relazione al tempo (dove si imposta il tempo di rilevazione del prezzo);

prezzo svincolato dal fattore tempo (vengono rilevate le variazioni di prezzo senza un timing costante).

Per quanto riguarda la prima categoria di rilevazioni, l’esempio più conosciuto è quello del classico grafico lineare, che rappresenta l’andamento dei prezzi rilevati ad una certa distanza di tempo (il time frame).

Mini-Vocabolario dell’Analista Tecnico

 Come l’analista fondamentale ha una propria terminologia, così l’analista tecnico ha un suo dizionario. Per comprendere a fondo la lettura di articoli tecnici, si ha la necessità di conoscere i vocaboli di base. Vi sono concetti più avanzati, altri più basilari, e proprio su questi ultimi è bene dedicare qualche minuto per poter comprendere meglio uno studio grafico:

Tendenza: è la direzione dei prezzi di un valore mobiliare. Può essere al rialzo (se i prezzi tendono a salire creando massimi e minimi crescenti), al ribasso (se tendono a scendere creando massimi e minimi decrescenti) oppure neutrale (nel caso i prezzi presentano un andamento laterale caratterizzato da massimi e minimi sugli stessi livelli).

Introduzione all’Analisi Tecnica: percorsi e trend dei valori mobiliari

 Chi si avvicina al mondo della Finanza e degli strumenti mobiliari con l’intento di investire i propri risparmi, sicuramente avrà sentito parlare di Analisi Tecnica (di seguito A.T.), la “sorella” dell’Analisi Fondamentale. Per definizione, l’analisi fondamentale è una metodologia di studio che consente di ricavare l’ipotetico valore “giusto” di un’attività mediante un’analisi economica, statistica e contabile. Ricavato il valore ideale, lo si confronta con il prezzo corrente sul mercato per decidere se conviene investire i propri risparmi.

L’analisi tecnica diversamente, si propone di studiare puramente a livello grafico una certa attività per ricavarne innanzitutto la tendenza, successivamente i livelli di prezzo critici e infine il periodo ideale per l’investimento.