Analisi Tecnica: segnali critici per il breve periodo sulle piazze italiane

 Seduta nera per gli indici mondiali, ed in particolare per il nostro SPMIB che anticipa il ribasso delle altre piazze innescando furiose vendite fin dall’apertura delle contrattazioni. Trend definito perfettamente in intraday, con una serie di candele rosse sia sul time frame 15 minuti sia sul time frame orario; il risultato sul grafico daily è una lunga candela rossa senza lower shadow, quindi classificabile come marubozu di continuazione del trend ribassista, salvo la comparsa nella giorata odierna di un forte pattern di candlestick.
Rotto anche il livello a 21520 il quadro grafico diventa critico per il breve periodo: se non vi sarà un forte recupero immediato saremo costretti a tornare sui minimi di periodo (coincidenti con i minimi annuali), a testare la parte bassa del canale ribassista blu disegnato sul grafico. L’unica resistenza forte che ci separa da quest’ultimo target è la statica rossa di lungo periodo posta a 20346, gia più volte rotta e recuperata in entrambe le direzioni.

S&P-MIB: target raggiunto, nuovo livello di supporto

 Continuiamo a monitorare da vicinissimo il nostro indice italiano: la delicatezza dei livelli sui quali ci stiamo muovendo, merita un’attenzione particolarissima. La giornata di ieri Giovedì 30 Ottobre ha disegnato sul grafico un’altra potenziale Doji: le contrattazioni sono iniziate a 20734 e si sono concluse a 20768, due valori molto vicini che disegnano sul grafico daily un body ridottissimo, quasi inesistente. La differenza rispetto alla Doji del 27 Ottobre, è la posizione: non trovandosi ad un bottom (o ad un top) di un movimento importante, l’operatività su violazione dei livelli estremi (21238-20418) è estremamente sconsigliata.

Ancora segnali positivi per il Dow Jones Industrial Average

 Nel precedente articolo dedicato al Dow Jones si parlava di quanto fosse importante aggiornare costantemente le analisi: la volatilità estrema alla quale ci siamo dovuti abituare nell’ultimo periodo rende indispensabile osservare molto da vicino ogni singola giornata di contrattazione per ricavarne tutti gli elementi possibili.
Dopo soli 2 giorni di contrattazione dall’ultima analisi pubblicata, nella quale si ipotizzava una possibile tenuta dei livelli di supporto, assistiamo infatti ad un ulteriore segnale rialzista di notevole importanza: la gia citata Candela Marubozu appare nel grafico giornaliero del DJIA (Dow Jones Industrial Average) nella seduta di Lunedì 20 Ottobre. Ma andiamo con ordine.
Nella giornata di Venerdì 17 Ottobre, ultima seduta dell’ottava passata, le contrattazioni aprono alle 15:30 (ora italiana) a 8975,35 (prezzi molto vicini alla chiusura del giorno prima): successivamente assistiamo ad una forte salita delle quotazioni fino al massimo intraday creato a 9281,12. Da questo livello sono iniziate le prese di profitto degli operatori che hanno spinto l’indice a formare il minimo intraday ben sotto l’apertura della stessa giornata (8718,25). La seduta si è conclusa a 8852,22 formando una candela di colore rosso con l’upper shadow di lunghezza doppia rispetto alla lower shadow. Tale formazione presupponeva una dominanza momentanea dei venditori.

Analisi dell’indice Dow Jones di lungo periodo

 Dopo l’ennesima giornata di panico sui mercati, è il caso di proporre un’analisi di lungo periodo. Le domande che affliggono gli investitori sono molte, e le risposte ancora incerte dal punto di vista fondamentale. Proviamo quindi a valutare la situazione dal punto di vista puramente grafico/tecnico.

Per l’analisi si è scelto l’indice Dow Jones a rilevazione candlestick con time frame mensile (ogni candela corrisponde a un mese di contrattazioni).

Il massimo storico dell’Ottobre 2007 a 14198,10 è ormai lontano, i prezzi si stanno confermando sui livelli del 2004 in zona 9500. La discesa ha avuto inizio con l’abbandono della parte superiore del canale azzurro da parte delle quotazioni: l’indice ha inoltre violato al ribasso la mediana del canale (azzurra tratteggiata), pessimo segnale per i compratori.

Introduzione ai “salti” del prezzo: gap up e gap down

 Abbiamo parlato di gap nei precedenti articoli, è giunto il momento di scoprire cosa sono e soprattutto come possono fornirci indicazioni utili. Innanzitutto, la definizione:

GAP ( dall’inglese: salto) è il termine tecnico che indica uno spazio del grafico nel quale non si è manifestata alcuna attività di compravendita. Prendiamo un grafico a candele giapponesi (che ormai conosciamo e sappiamo leggere) a time frame daily dell’SPMIB per spiegare le due grandi categorie di gap:

Gap-down: il gap-down, si forma quando il low (minimo) di una barra (in questo caso giornaliera) è maggiore dell’high (massimo) della barra successiva.