Mercato Europeo debole ma Wall Street apre in rialzo

 Se la giornata di ieri è stata segnata fin da subito dall’ampio ritracciamento dello spread Btp-Bund, le contrattazioni di oggi non sembrano riuscire a proseguire il lavoro di stabilizzazione iniziato ieri. Anche se le notizie negative fanno il giro dei notiziari, c’è da dire che il valore del FTSE-Mib è praticamente prossimo al close di ieri e quindi anche se si sta facendo un dramma per un -0.40% la situazione generale resta più che positiva.

Come indicavamo ieri, non ci sono state giornate vere di ritracciamento per lo spread, seguito ormai a livello Europeo. Nella sessione di ieri però il ribasso è stato ampio e determinante anche per i mercati oltre oceano che anche se alla fine hanno chiuso sulla debolezza non hanno oltrepassato i livelli critici. In una giornata come quella di oggi lo spread potrebbe benissimo tornare vicino ai massimi ed invece resta fermo praticamente allo stesso valore di ieri tornando vicino a 370 punti con l’intento di abbandonarli per scendere a 350.

FTSE-Mib positivo e spread in discesa dopo la manovra

 La manovra “salva-italia” (o se si preferisce “la stangata”) sembra essere ben vista dai trader visto che i mercati beneficiano del momento stabilizzando l’andamento delle principali blue-chips e consolidando i rialzi avuti fin’ora con l’abbassamento dello spread tra Btp e Bund.

Proprio quest’ultimo torna intorno ai livelli di Settembre/Ottobre mettendo a segno la prima vera fase di discesa che può rassicurare marginalmente gli investitori. Sul Mib invece a confermare la forza del momento abbiamo il Bancario oltre il 5% di performance positiva con Banca MPS in cima alle blue-chips, seguita da Banco Popolare e Finmeccanica rispettivamente con il 9.49% e l’8.88%. Dal lato opposto abbiamo STM che conferma la sua debolezza particolare insieme ad Ansaldo e Parmalat che seppur in territorio positivo dimostrano ancora una volta la sfiducia degli investitori.

Mercato Italiano e Mercato Europeo: il confronto

 L’andamento degli indici nel Vecchio Continente fa’ capo quasi sotto ogni aspetto all’andamento del Dax tedesco, ma ancora di più il mercato che rappresenta l’Europa è l’Eurostoxx, che risulta ancora essere una delle scelte preferite dai trader intraday.

La grande liquidità e l’orario di contrattazione maggiore rispetto all’indice Italiano lo rendono interessante anche sotto l’aspetto operativo, ma quello che più interessa è l’aspetto grafico che permette paragoni con il nostro indice con cui spesso è in divergenza.

In questo momento ad esempio il rialzo iniziato sul bottom del 25 Novembre ha avuto due esiti ben distinti; sul mercato di Milano si è appena raggiunto il top del 16 Novembre ed il ripiego non lascia intravedere niente di buono per l’immediato futuro (il discorso cambia nel lungo periodo, dove l’ultimo rialzo ha aperto la strada alla fase di recupero), ma se andiamo a vedere il mercato Europeo vediamo che il top del 16 Novembre è stato recuperato il 30 Novembre con un movimento rialzista che non ha lasciato spazio a ritracciamenti, neanche nell’ultimo Venerdì di contrattazioni.

Piazza Affari: gap-down e torna la paura a Milano

 Dopo un’ottava decisamente pessima si avvia la nuova settimana con un gap-down deciso seguito dal crollo sotto i livelli chiave di medio periodo; durante l’ottava scorsa l’indice italiano stava visibilmente preparando un’uscita direzionale anticipata dalla lateralità e dall’indecisione e le strategie in opzioni basate proprio sulla volatilità stanno dando ora i loro frutti dopo la scadenza sui derivati di Novembre di Venerdì scorso.

La discesa inizia con un finto gap-down (finto perchè sul grafico daily vediamo bene che il market non ha aperto sotto al minimo di Venerdì scorso ma solo sotto il close) e prosegue velocemente senza esitazioni sotto al livello critico dei 15000 che ora sarà lo spartiacque; sotto a questa statica il mercato punterà verso il basso per un ritorno in area 14000 pressochè immediato mentre il recupero della stessa (che ora è resistenza) seguito da un close di giornata superiore darà nuova positività al mercato che comunque sarà sicuro solo sopra a 15500 punti.

Piazza Affari: i migliori ed i peggiori a metà seduta

 Oggi 16 Novembre il mercato è ancora agitato dopo il crollo verticale di ieri sera che ha visto l’indice delle blue-chips italiane eliminare i guadagni precedenti portandosi vicino alla parità. Governo o non Governo Italiano, ancora una volta la causa dei movimenti del listino italiano è da cercare nell’Eurozona, visto che ancora una volta i movimenti dei mercati del Vecchio Continente sono estremamente simili (per non dire identici).

Non fosse infatti per la differenza di orari di contrattazione il Mib sarebbe nient’altro che una replica del Dax (o dell’Eurostoxx se si preferisce) anche se non si esclude che eventi straordinari possono costringere l’indice italiano a percorrere una strada personale amplificando in linea di massima i movimenti generali, sia in positivo che in negativo. Attualmente non è il caso comunque di eventi particolari e lo dimostra il fatto che i range di estensione sono identici a quelli Europei e nessun sovraperforma più di altri consolidando l’idea che l’Europa è ancora estremamente compatta sotto il punto di vista dei Mercati.

Piazza Affari: il recupero dopo il crollo

 Torna in quota Piazza Affari che ha metà seduta si trova ad aver recuperato poco più del 50% del range di discesa di ieri. Il rialzo del 2.74% non fa’ certo gridare al miracolo e la situazione generale resta esattamente quella di ieri e dei giorni precedenti. Forte negatività quindi fintanto che non verranno recuperati i top relativi a 16000 e superati in close daily, con il settore bancario a fare da supporto indicando l’inizio della ripresa.

Un segnale positivo però arriva ed apre la strada per le view rialziste che fino a ieri sembravano decisamente più lontane; il minimo di questa mattina (coincidente con il bottom della giornata di ieri) segna la fine del primo tracy dell’intermedio in corso e pertanto sempre su quel minimo è iniziato il secondo ciclo settimanale che ora punterà direttamente a quota 16000 per il test di medio periodo.

Piazza Affari: dov’è il problema e perchè l’azionario non deve spaventare

 Il Mercato azionario Italiano (che, non ci stuferemo mai di ricordare, è stato comprato dalla Borsa di Londra) con sede “storica” a Milano, se confrontato con il resto delle Piazze Europee risulta essere niente di più che un “mercatino” visti i volumi in gioco. Un confronto ad esempio con il Dax30, oppure il CAC40 francese sia come orari di apertura (per quanto riguarda i derivati) sia per quanto riguarda i volumi di scambio e le proposte sul book fa’ emergere la situazione estremamente precaria ed il disinteresse generale (e storico) verso Milano.

In sostanza quindi i movimenti di Piazza Affari, si al rialzo, sia al ribasso, sono al 90% correlati con il resto dell’Europa (che fa’ comunque riferimento al Dax30) e non frutto di situazioni particolari, a meno di non rientrare in quel 10% di movimenti assolutamente Italiani.

Piazza Affari: direzione rialzista, ma non è per i “rumors”

 Ancora una volta tutte le fonti di informazione Italiane vanno a ricercare il motivo dei movimenti dei mercati (in questo caso positivi) all’interno del Paese stesso; si arriva quindi a dire che il rialzo avuto dopo l’apertura leggermente negativa sia frutto delle probabili dimissioni del Premier Italiano. Una notizia del genere invece, non confermata, potrebbe al massimo “congelare” i mercati fino alla sua conferma o smentita anche se difficilmente il Mib potrebbe restare slegato dal movimento degli altri indici Europei anche in quell’occasione.

La verità è che la nostra Piazza Affari (che, lo ricordiamo, praticamente è stata comprata dalla Borsa di Londra) segue semplicemente il movimento degli altri mercati Europei, che influenza con il movimento di tutti i titoli quotati. La ripresa conferma la ciclicità dell’indice di Bandiera ed i livelli di intervento restano esattamente quelli definiti nell’analisi di ieri che adesso acquistano ancora più importanza visto che derivano proprio dall’analisi ciclica.

Piazza Affari: open negativo sul FTSE-Mib, paura sui titoli di Stato Italiani

 Avvio di ottava decisamente negativo a Piazza Affari dove il Mib apre le contrattazioni in gap-down appena al di sotto della soglia critica di 16500 punti per poi scendere verticalmente la seconda ora lasciando sul campo almnoe 250 punti.

La paura di recessione diventa sempre più concreta e l’accostamento che paragona Italia e Grecia spaventa gli investitori di tutto il Mondo; il ritorno dello spread Btp-Bund verso i massimi assoluti è ovviamente la prima conseguenza delle voci sui problemi italiani e nella giornata oggi il differenziale si aggira sopra a quota 400 minacciando di salire ancora, con i rendimenti dei BTP arrivati oltre il 6%.

Piazza Affari negativa, ma non troppo

 Le condizioni tecniche peggiorano ora dopo ora e la negatività di oggi è presto spiegata; il doppio massimo del Mib poco sopra 16500 punti con break-away point a 15800 ha confermato le intenzioni ribassiste di breve periodo ed il recupero della giornata di ieri non ha cambiato le carte in tavola a causa di un close di giornata troppo debole.

L’apertura in gap-down ed il recupero successivo che non è riuscito a mantenere il top di giornata è un chiaro segnale ribassista che “stringe” la resistenza operativa intorno al prezzo facendola scendere a 16100 punti da superare in close di giornata; solo in questo modo si scongiurerà il close negativo del tracy+1 corrente previsto sotto a 15750 anche se ormai sembra che l’ottava debba chiudere in negativo.

Piazza Affari: alta tensione sull’azionario, in attesa di Wall Street

 L’apertura in leggero gap-down sotto il break-away point del doppio massimo disegnato tra il 13 ed il 17 Ottobre non ha dato il via al sell-off che ci si sarebbe potuti attendere in situazioni normali; la tensione sul mercato è altissima ed i titoli sono stretti nella morsa con volumi in calo in attesa dell’apertura di Wall Street.

La fiducia degli investitori nel Vecchio Continente è ai minini storici e le preoccupazioni sul settore bancario aumentano giorno dopo giorno da quando la BCE ha dimostrato di non saper gestire la situazione come invece ci si aspettava.

Piazza Affari: close verde per l’ottava positiva

 Piazza Affari prova a chiudere in verde la seconda settimana di recupero dell’indice Mib e sembra riuscirci; dal bottom di giornata poco sopra a 15750 punti il mercato è ora tornato vicino a 16300 punti tornando all’attacco del top relativo a 16639 e confermando la forza relativa di breve periodo che ha accompagnato le contrattazioni fin’ora. Il supporto indicato si aggiorna però a 16000 punti vista la salita delle ultime ore e proprio questo livello statico è da controllare in close daily. A seconda della chiusura del mercato rispetto alla statica infatti i trader sceglieranno se mantenere gli short oppure i long per il week-end, liquidando invece le parti contrarie alle indicazioni in vista di un possibile gap lunedì mattina.

Piazza Affari: Fib negativo, ma non troppo

 Preoccupazioni e rumors trascinano l’indice ed i titoli del paniere leggermente in negativo dopo la prima metà della seduta odierna; il Fib perde al momento lo 0.78% andando direttamente al test della SuperTrend oraria che passa per 15340 di derivato. Nonostante la giornata sia girata in negativo fin dalla prima ora dopo un’apertura prossima allo zero, le prospettive positive non sono ancora del tutto svanite e resteranno tali almeno finchè non verrà passato al ribasso il supporto indicato.

Piazza Affari: bene Snam Rete Gas, ma senza fondamenti tecnici

 La curva di salita di Snam Rete Gas negli ultimi 10 anni è sicuramente invidiabile: una crescita praticamente costante, consolidata da una lateralità ad ampio range tra il 2007 e l’inizio del 2009, che non ha visto eguali forse sul listino italiano. La recessione sentita dal settore bancario non ha toccato il settore di SRG, consolidando le sue potenzialità nel medio-lungo periodo.