Carte di credito revolving, cosa sono e quanto costano

Sempre più italiani scelgono le carte di credito revolving, ma di cosa si tratta esattamente? Sono come carte di credito tradizionali e si distinguono per il fatto che permettono di rimborsare il saldo di fine mese in comode rate, funzione utilissima visto i tempi che passano, ma attenzione ai costi. Nel 2007 83 milioni di operazioni per il valore 9,2 miliardi di euro, sono state concluse con carte revolving; la quota è in crescita del 7% rispetto al 2006.

Quello che fa una carta revolving è in pratica di farvi un prestito, ovvero di concedervi denaro senza toccare il vostro conto corrente, almeno fino a quando non ripagherete il debito. La consistenza della rata di rimborso è a discrezione del cliente, che potrà sceglierla nel corso del mese (obbligo di una rata minima del 5%). Se non vogliamo fare la fine degli americani (che si indebitano anche per andare dal parrucchiere) è necessario fare molta attenzione a come usiamo queste carte e soprattutto a quali usiamo.

Queste carte infatti hanno dei costi non indifferenti, con tassi che arrivano al limite dell’usura (stabilito per le banche che effettuano credito personale a 15,54%). Per valutare quanto possa essere conveniente una carta revolving è necessario valutare due indicatori: il TAN (Tasso anno nominale) e il TAEG (Tasso annuo effettivo globale).


Il TAN non tiene conto delle spese e delle commissioni ma si limita a calcolare la quota di interesse che il debitore dovrà corrispondere. Il TAEG invece tiene in considerazione anche la durata del prestito, le rate, le spese e rappresenta quindi il costo effettivo del prestito. A questi vanno sommati i costi fissi, non sempre presenti, ma in alcuni casi certo non indifferenti.

In generale il tasso di interesse non scende sotto il 15%, ma andiamo per ordine. Per quanto riguarda la quota da pagare fissa annuale la maggior parte delle carte revolving sono gratuite, almeno il primo anno, con costi che variano da 15 euro fino a 50 (Santander Mille Acquisti) dal secondo anno in poi. Le carte completamente gratuite da questo punto di vista sono la Barclay Card, la Capital One Visa, la IW Bank e la Sella.

Da considerare sono anche i costi che alcune hanno sulle commissioni, sul bollo e sul prelievo non sempre gratuiti. Gli indicatori più importanti come abbiamo detto sono TAEG e TAN. Per quanto riguarda il primo abbiamo tassi che vanno da un 14,03% di Carta Sella al 21,93% di BarclayCard. Il TAN varia da 13,03% sempre di Carta Sella a al 22% di Carta Credial.

Attenzione quindi perchè nella maggior parte dei casi non si tratta di offerte proprio convenienti: usate le carte revolving con attenzione e soprattutto sceglietele solo dopo un’accurata valutazione dei costi e dei tassi. Noi di FinanzaLive vi segnaliamo tra le meno costose Carta Revolving Sella (gratuita, senza commissioni, bollo a 1,81%, prelievo al 4% e TAEG e TAN tra i più bassi) e la Carta Simpson (non è uno scherzo, è richiedibile direttamente dal sito), gratuita, costo del prelievo 1,5%, TAN a 9,95% e TAEG a 11,82%.

1 commento su “Carte di credito revolving, cosa sono e quanto costano”

  1. Dovresti rivedere l’articolo ai giorni d’oggi, soprattutto per quanto riguarda Sella e Simpsons… hanno tassi molto piu alti o per meglio dire quasi standard alla media.

    Diciamo che non c’è una carta realmente migliore dell’altra…

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