A Milano un convegno per fare un check-up sui diritti dei consumatori

 Il titolo non si presta a equivoci: “Check-up diritti: conoscere le regole conviene“. E’ il convegno che si svolgerà oggi, 17 maggio, a Milano, a partire dalle 15.00, presso l’Aula Seminari dell’università Iulm, in via Carlo Bo, 1. Il progetto – realizzato da Altroconsumo, Acu, Codici e dalla Casa del consumatore – è stato finanziato dal ministero dello Sviluppo economico e durerà un anno, fino a maggio del 2012.

Carte di credito revolving, cosa sono e quanto costano

Sempre più italiani scelgono le carte di credito revolving, ma di cosa si tratta esattamente? Sono come carte di credito tradizionali e si distinguono per il fatto che permettono di rimborsare il saldo di fine mese in comode rate, funzione utilissima visto i tempi che passano, ma attenzione ai costi. Nel 2007 83 milioni di operazioni per il valore 9,2 miliardi di euro, sono state concluse con carte revolving; la quota è in crescita del 7% rispetto al 2006.

Quello che fa una carta revolving è in pratica di farvi un prestito, ovvero di concedervi denaro senza toccare il vostro conto corrente, almeno fino a quando non ripagherete il debito. La consistenza della rata di rimborso è a discrezione del cliente, che potrà sceglierla nel corso del mese (obbligo di una rata minima del 5%). Se non vogliamo fare la fine degli americani (che si indebitano anche per andare dal parrucchiere) è necessario fare molta attenzione a come usiamo queste carte e soprattutto a quali usiamo.

Queste carte infatti hanno dei costi non indifferenti, con tassi che arrivano al limite dell’usura (stabilito per le banche che effettuano credito personale a 15,54%). Per valutare quanto possa essere conveniente una carta revolving è necessario valutare due indicatori: il TAN (Tasso anno nominale) e il TAEG (Tasso annuo effettivo globale).

Carte di credito prepagate: quanto ci costano?

Il 19% degli italiani ha una carta di credito prepagata e la usa soprattutto per gli acquisti on line come biglietti aerei, libri o componenti elettroniche. Le carte di credito ricaricabili offrono maggiore sicurezza per questo tipo di acquisti, che se fino a qualche anno erano frenati dai timori sulle modalità di pagamento, adesso si sono moltiplicati.

Come funziona esattamente una carta prepagata? Sono strette parenti delle carte Sim ricaricabili; vi si carica sopra un determinato importo senza alcun legame con un conto corrente o una tradizionale carta di credito. Non esistono solo carte ricaricabili all’infinito ma anche carte “usa e getta”: possono essere acquistate con un importo che va dai 50 euro ai 500. Neanche queste sono collegate ad un conto corrente o ad una normale carta di credito.

Visa si quota in borsa

Visa, la regina delle carte di credito, sarà quotata a Wall Street. La società lo ha anunciato ieri, sfidando il rallentamento dell’economia e la debolezza dei mercati. E lo farà lanciando un Ipo da record. L’Ipo è l’offerta pubblica iniziale ed è il procedimento con cui una società si quota in borsa. La prima quotazione delle sue azioni avverrà sul mercato primario così da permettere agli investitori di acquistare i suoi titoli nel momento in cui sono emessi per la prima volta.

Non si conosce ancora la data dello sbarco di Visa ma è trapelato che l’obiettivo è la raccolta di 18-19 miliardi di dollari. Se così fosse sarebbe la Ipo più alta mai lanciata negli Stati Uniti. Il precedente record è del 2000 e lo stabilì At&t con dieci milioni di dollari. Il progetto di quotazioni di Visa prevede l’immissione sul mercato di ben 406 milioni di azioni ad un prezzo tra i 37 ed i 42 dollari.

Se il mercato dovesse rispondere fiducioso Visa potrebbe anche incrementare il piatto, immettendo altri 40 milioni di azioni. Visa quindi segue la strada della “collega” Mastercard, sbarcata in borsa due anni fa ricavando 2,4 milioni di dollari. Nel giro di breve tempo le azioni Mastercard hanno raggiunto il valore di 203 dollari, quintuplicando il proprio valore iniziale.