Euro/Dollaro: nessuna novità, almeno fino a Settembre

 Giorni movimentati per essere ancora clima di Vacanza; oggi si prendono decisioni importanti sia a livello globale, con la discussione sulle vendite allo scoperto, sia a tutti i sottolivelli con ad esempio banca BPM pronta al “si” per l’aumento di capitale, di cui si parlerà oggi pomeriggio in riunione.

Ancora si parla dell’Oro e ci si stupisce di un ritracciamento dopo il rally avuto nell’ultimo periodo (quello che i chartist chiamerebbero “correzione tecnica”), ed ancora il Petrolio, stabile (al contrario dei suoi derivati invece, mossi ormai dalle accise e dalle tasse o ancora dal “cartello” che controlla l’oro nero indipendentemente dal valore di Mercato) a 85$.

Anche per l’Euro/Dollaro possiamo dire lo stesso del Crude Oil: la situazione è assolutamente stabile, nonostante la volatilità sia ancora a livelli molto sostenuti. Colpa anche delle dichiarazioni (sicuramente inopportune) arrivate da Greenspan e più in generale oltreoceano, con parole che tentano di screditare la credibilità dell’area Euro mentre in realtà la forza sovrasta ancora la valuta USA.

Una situazione quindi di equilibrio totale quella in cui ci troviamo, anche se basterà veramente poco a spostare il “peso” degli acquisti (e delle vendite) in una direzione; probabilmente basterà aspettare settembre con il grande ritorno degli attori istituzionali del Mercato per vedere l’evoluzione e misurare le aspettative, ma già da questo momento si può leggere sui grafici una forte propensione alla salita a favore dell’Euro mentre il Dollaro non riesce a trovare riscontri positivi nelle fasi a lui favorevoli.

La tendenza quindi al momento non è rilevabile (anche se effettivamente nel breve cambia ogni poche ore, ma non interessa il trend di lungo) e si consiglia di temporeggiare fino all’inizio del mese prossimo quando i livelli chiave sul grafico daily si stringeranno intorno al prezzo preparando la nuova fase direzionale. Volendo scommettere in questo momento, le probabilità convergono a favore dell’Euro sicuramente, ma l’alta volatilità e la fragilità del quadro generale possono riservare sorprese dall’oggi al domani.

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