Per gli USA una settimana divisa tra PIL e taglio dei tassi di interesse

 La settimana che inizia oggi chiuderà il mese di ottobre e la domanda che adesso tutti gli investitori si pongono è se potremo assistere ad un rimbalzo o se il crollo è destinato a proseguire. Questo mese i listini hanno perso circa il 25%, facendo registrare la performance peggiore dall’ottobre 1987. I mercati negli ultimi giorni di contrattazioni hanno subito pesanti perdite a causa dei segnali di rallentamento che le economie ci stanno fornendo. La recessione è data per scontato, ora ci chiediamo quanto possa durare e quali cali porterà. Anche questa settimana gli occhi saranno quindi puntati sui dati macroeconomici e sulle mosse della Fed. Saranno poi pubblicate le trimestrali di alcune grandi società, queste ultime però difficilmente riusciranno ad influenzare l’andamento delle contrattazioni. In merito alle trimestrali è infatti necessario sottolineare che ormai il mercato è concentrato esclusivamente sui mesi a venire, mesi considerati di forte discontinuità con quelli appena passati.

Dati macroeconomici: oggi pomeriggio saranno pubblicati i dati sulla vendita di nuove case a settembre, domani invece valuteremo l’indice della fiducia dei consumatori ad ottobre e l’indice S&P/Case-Shiller sui prezzi delle case ad agosto. Mercoledì invece arriveranno i dati sulla vendita di beni durevoli e sulla disoccupazione. Grande attesa per giovedì, giorno in cui verranno pubblicate le stime per il PIL USA nel terzo trimestre. Da sottolineare che in questo momento il mercato si aspetta che le cifre evidenzino un calo dello 0,5% (il peggiore quindi dalla recessione del 2001).

C’è molta attesa anche per le mosse della Fed in merito ai tassi. La decisione dovrebbe arrivare mercoledì, dopo un meeting a porte chiuse della durata di due giorni. Anche in questo caso è utile sottolineare che il mercato si aspetta un taglio di almeno 50 punti base, taglio che sarebbe motivato dall’esigenza di sostenere l’economia reale e di dare ulteriori segnali nella speranza di riportare fiducia (cosa che sembra piuttosto difficile in momenti come questo). La Fed si esprimerà inoltre sulle prospettive economiche degli Stati Uniti, fornendo una chiave di lettura per il dato sul PIL e una base di partenza per formulare aspettative per il quarto trimestre e per il 2009. In merito al quarto trimestre segnaliamo le parole di Jack Welch, ad di General Electric, il quale ha ipotizzato per il  quarto trimestre un calo compreso tra il 3% e il 4%.

Sul fronte trimestrali questa settimana arriveranno i conti dei giganti petroliferi Exxon Mobil e Chevron, conti che saranno utili da una parte a capire l’impatto che le oscillazioni dei prezzi del greggio hanno sui conti delle compagnie, dall’altra a fornire stime sulla domanda  di petrolio per il prossimo anno. Pubblicheranno la propria trimestrale anche Procter & Gamble, il colosso Usa dei prodotti di largo consumo, e Unites States Steel Corp (attiva nella produzione di acciaio).

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