Secondo i dari forniti dall’Istat, la pressione fiscale è in aumento, dello 0,3% rispetto a quella del 2016, ma quella reale è sicuramente più alta del 38,9% dei dati dell’Istituto di Statistica. Al contempo aumenta anche il potere d’acquisto delle famiglie, mentre si segnala un miglioramento del deficit, che risulta il più positivo dal 2000.
Certamente i dati dell’Istat faranno molto discutere, sia nella formulazione che nel calcolo, visto che il 38,9% è sicuramente un dato parziale. L’aumento dello 0,3% è stato rilevato nel primo trimestre di quest’anno e paragonato a quello del trimestre dello stesso periodo dell’anno precedente.
In compenso, come piccola consolazione, aumenta il reddito disponibile delle famiglie, nel primo trimestre 2017, che se paragonato al trimestre dello stesso periodo dell’anno scorso, sale del 1,5%, con un incremento del 2,4% su base annua. Su base trimestrale e annua aumentano anche i consumi, rispettivamente del 1,3% e del 2,6%. Il potere d’acquisto è invece aumentato dello 0,8%.
Scende invece dello 0,6%, l’indebitamento netto della pubblica amministrazione, che si attesta al 4,3% del Pil, ma il saldo primario è negativo, con un’incidenza sul Pil dello 0,6%, con una discesa del 1,4% rispetto al primo trimestre del 2016, così come il saldo corrente 1,7% sul Pil (-2,2%)