Investitori italiani pronti a investire sul mattone nel 2013

 Si intravede uno spiraglio di luce nel tunnel della crisi del mattone. Tuttavia, non si tratta di indicazioni positive provenienti dalle ultime rilevazioni sull’andamento del settore immobiliare, bensì lo scenario dipinto da Legg Mason Global Income Survey a seguito di un sondaggio condotto lo scorso gennaio su 3.000 investitori di 13 paesi di tutto il mondo, tra i quali figura anche l’Italia. Secondo quanto emerge dal rapporto di Legg Mason, un quarto degli investitori italiani punterà sul mattone nel 2013.

Il mercato immobiliare potrebbe ripartire con forza, considerando che il 24% degli investitori italiani dice di voler aumentare la propria esposizione sul mattone nei prossimi dodici mesi. Inoltre, 4 italiani su 10 hanno dichiarato di essere pronti ad aumentare il peso della componente obligazionaria del proprio portafoglio: si tratta della quota più altra tra gli investitori europei. Dal sondaggio emerge che gli italiani sono i più convinti nel voler scommettere sul mattone nei prossimi mesi.

QUALI PROSPETTIVE PER IL MATTONE CON L’ITALIA IN RECESSIONE

Si tratta di una delle percentuali più alte al mondo. La media è del 14%, mentre pe trovare percentuali più elevate bisogna soltanto andare nei paesi asiatici. Qui, però, una precisazione è d’obbligo: si tratta di mercati in cui il fenomeno di urbanizzazione dalle campagne alle città è in costante crescita. Inoltre, in Cina è in corso una vera e propria bolla immobiliare, che di recente ha spinto il governo centrale a intervenire per mettere un freno alla speculazione sul mattone. Il 63% degli investitori italiani intervistati ritiene che quello attuale sia il miglior momento per investire in immobili.

ITALIANI SI ASPETTANO PREZZI DELLE CASE IN CALO NEL 2013

Da questo punto di vista, l’Italia è seconda solo all’Australia dove la percentuale è al 68%. La media internazionale è del 49%. Gli investitori italiani potrebbero, quindi, spostare la loro attenzione sul mattone a discapito dell’investimento in azioni e del risparmio in strumenti del mercato monetario (liquidità, Bot e conti deposito). In generale, la preferenza maggiore va a bond e immobili. Ciò si potrebbe spiegare con l’esigenza di avere una rendita certa su base periodica e in modo costante.

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