Analisi Tecnica: introduzione alla gestione della posizione

 Siamo ormai prossimi al target dei 47,072 precedentemente indicato sul Crude Oil. In situazioni simili, ovvero quando il Mercato segue un trend definito e si trova in prossimità dei propri target che sono stati prefissati, è necessario “stringere” gli stop-profit almeno sul massimo dell’ultima candela o dell’ultimo swing, al fine di evitare rimbalzi violenti che potrebbero scaturire dalla vicinanza con il target-supporto.
La gestione di una posizione in essere è parte integrante e fondamentale di ogni strategia di trading: riprendiamo a tal proposito due regole auree definite da Mr. Gann:
innanzitutto, mai trasformare un profitto in una perdita: si intende con questa frase l’obbligo di spostare dinamicamente i punti di uscita (stop-loss e stop-profit) mentre le posizioni assunte passano in guadagno. I prezzi su cui posizionare gli stop, devono essere ragionati e consoni con l’attività del mercato, quindi derivanti da analisi tecniche di vario tipo (ad esempio secondo trend-line e livelli giusto per citarne due);
altra regola da tenere presente è quella di limitare le perdite: l’attività di trading sui mercati ha come risultato guadagni e perdite: è impossibile pensare di guadagnare su tutte le posizioni assunte. Pertanto, si rende necessario ammettere i propri errori e limitarli il prima possibile, quando le entrate nel mercato vengono smentite. Anche in questo caso vanno posizionati stop-loss in modo ragionato (quindi derivante anche in questo caso da analisi approfondite) al fine di limitare le perdite subite in caso di posizioni errate. Gli stop-loss vanno posizionati generalmente su livelli che negano il trend in corso invertendo la tendenza o innescando una fase di stallo (lateralità). Secondo certe metodologie, si può considerare il reverse della posizione al posto di uno stop-loss: il che significa che se ci si trova “corti” (short) si deve decidere a che livello di prezzi la tendenza si potrebbe invertire, e posizionare in quel punto un ordine che chiuda la posizione in essere insieme ad un secondo ordine che consenta l’apertura di una posizione contraria (quindi in questo esempio verrebbe aperta una posizione long).
Sta al trader-analista individuare i punti di svolta secondo le proprie analisi e la propria metodologia, tenendo conto del livello di rischio che è in grado di sopportare.

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