Come investire nei titoli di Stato

 Il 2011 dal punto di vista finanziario sarà ricordato sicuramente per la tensione sui titoli del debito pubblico, con particolare riferimento alla famosa scadenza a 10 anni dei BTP Italiani che ha fatto discutere per il differenziale con il Bund. L’alto rendimento raggiunto su certi prodotti non veniva visto dal 1997 ed ha contribuito ad aumentare la paura della recessione, sempre più vicina anche grazie all’inefficacia della BCE sul piano Europeo.

Per quanto le tensioni siano sempre maggiori ed il rischio di default per l’Italia è una delle voci più discusse di questo anno quasi concluso possiamo sicuramente dire che i titoli di Stato venduti con questi rendimenti sono interessanti; non è la prima volta che si raggiungono e per capitali medio-alti rappresentano di certo un tassello importante nella composizione del portafoglio personale di investimento a breve e lungo termine.

Al primo segnale positivo da parte del Governo rispetto al debito pubblico ed all’occupazione la tensione andrà ad allentarsi come i rendimenti ed a quel punto sarà già troppo tardi per intervenire. La possibilità di negoziare i titoli direttamente sul MOT dopo il collocamento rende facile poi liquidare le posizioni a posteriori senza dover attendere la scadenza, pagando esclusivamente le commissioni di negoziazione ed uscendo dal mercato.

L’ampia offerta del Ministero dell’Economia e delle Finanzie comprende: Bot (Buoni Ordinari del Tesoro), Btp (Buoni del Tesoro Poliennali), CCTeu (Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor a sei mesi), i BTP€i (Buoni del tesoro indicizzati all’inflazione Europea) ed i CTZ (Certificati del Tesoro Zero Coupon). Questi strumenti riescono a coprire ogni arco temporale possibile anche se, come ipotizziamo già da tempo, la tendenza sarà orientata sempre di più verso le scadenze di breve mentre le lunghe diventeranno speculative; per investire in titoli del debito basta recarsi da un intermediario autorizzato (praticamente tutti gli istituti di credito lo sono) ed aprire un conto deposito che poi sarà gestibile dallo sportello o direttamente on-line se vi sono servizi di trading con piattaforme dedicate.

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