Le tipologie di rischio

In finanza non si fa altro che parlare di rischi: rischio di cambio, investimenti ad alto rischio, strumenti finanziari a basso rischio etc. Con questo articolo cercheremo di fare luce su tre tipologie di rischio: il rischio di tasso (d’interesse), il rischio di mercato ed il rischio di credito.

Il rischio di tasso: rappresenta il rischio di variazione della struttura a termine dei tassi di interesse ed è costituito dall’effetto sul suo prezzo di questa variazione. L’effetto che la variazione dei tassi può avere sul vostro titolo cambia in base a fattori come il tasso cedolare, la possibilità di ottenere un rimborso anticipato.

Sono sensibili a questo rischio le obbligazioni, soprattutto quelle a tasso fisso, e a lunga scadenza. Il tasso di interesse è una variabile in continuo mutamento ed i soggetti che maggiormente li influenzano sono le banche centrali, come abbiamo potuto vedere negli ultimi mesi.


Rischio del credito: è il rischio dell’emittente, o meglio del rischio che l’emittente sia insolvente e non rispetti i propri impegni di rimborso del debito. Il rischio di credito dei clienti deve essere calcolato dalle banche allo scopo di proteggere la stabilità del sistema bancario. A questo serve il rating, ovvero il coefficiente di rischio, assegnato ad hoc ad ogni cliente.

Rischio di mercato: è il rischio di variazione del prezzo di un portfolio o di uno strumento finanziario dovuta dal cambiamento di alcune condizioni di mercato. Per condizioni di mercato si intende il prezzo delle materie prime, i tassi di interesse, il valore della moneta ed altro.

Il rischio di mercato infatti comprende il rischio di cambio, il rischio commodity (il rischio di variazione dei prezzi delle commodities o delle azioni presenti in portfolio), il rischio inflazionistico e, appunto, il rischio dei tassi di interesse, di cui abbiamo parlato inizialmente.

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