A rischio le forniture di gas alla Ue. L’ucraina non paga e Gazprom vuole chiudere i rubinetti

Sono a rischio le forniture di metano dell’Europa. Lo ha dichirato Viktor Zubkov, primo vicepremier e presidente di Gazprom, che ha avertito l’Ue dei rischi che corrono le forniture di gas se l’Ucraina non si deciderà a pagare i debiti entro l’anno. Kiev, infatti, ha arretrati con Mosca per oltre due miliardi di euro in scadenza quest’anno. Potrebbero, dunque, chiudersi a fine anno,i rubinetti del gas per l’Ucraina. La questione interessa sensibilmente anche l’Europa in quanto l’80% del gas che l’Ue importa dalla Russia passa dall’Ucraina. Al momento non è stata ancora trovata una soluzione adeguata anche se il Fondo monetario internazionale ha dichiarato l’intenzione di prestare all’Ucraina circa 17 miliardi di dollari per ridure il debito con la Russia.


Gazprom fa sapere che è disposto a redimere il debito impiegandolo per pagare i diritti di transito per il 2009. L’Ucraina rassicura l’Unione europea, garantendo per tutto il prossimo anno il flusso ininterrotto di gas verso l’Europa.

Intanto, Aleksandr Lukashenko, presidente della Bielorussa, ha chiesto al colosso russo del gas di limitare gli aumenti previsti per il prossimo anno. Dal canto suo, la Bielorussia si impegnerebbe a riconoscere Abkhazia e Ossezia del Sud, entrambe dichiarate Stati indipendenti dalla Russia dopo la guerra di quest’estate. Secondo le prime indiscrezioni sarebbe stato raggiunto un accordo di principio su forniture e tariffario anche se non è ancora trapelato il prezzo concordato da Russia e Bielorussia. Pare che quest’ultima sia disposta a pagare un prezzo massimo di 140 dollari per mille metei cubi di gas, come spiega il vicepremier bielorusso Vladimir Semachko, contro i 240 richiesti da Gazprom.

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