La Francia affronta la crisi progettando la soppressione della tassa sulle imprese

 Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha annunciato ieri sera di voler tagliare le tasse sulle imprese e di considerare l’abbandono della tassa sui redditi più bassi, al fine di aiutare le compagnie e i lavoratori a fronteggiare la crescente recessione economica. Come ha spiegato lo stesso Sarkozy:

Facendo funzionare al meglio le società si potranno salvare molti posti di lavoro.

Il presidente ha anche concordato un incontro con le unioni dei lavoratori e le federazioni delle imprese il prossimo 18 febbraio per discutere maggiori misure volte a stimolare la spesa sociale.


La Francia, seconda maggior economia di tutta l’Europa, ha già perso circa 217.000 posti di lavoro lo scorso anno: questo trend negativo dovrebbe comunque continuare anche durante quest’anno e nel 2010. La Commissione Europea prevede, tra l’altro, che il tasso di disoccupazione salirà al 9,8% quest’anno e che supererà addirittura i 10 punti percentuali nel prossimo. L’economia si attesterà probabilmente intorno all’1,8%, la peggior performance per la nazione transalpina dalla seconda guerra mondiale. Nel corso del prossimo meeting di discussione, i rappresentanti discuteranno soprattutto del miglioramento in benefici da destinare ai lavoratori che sono temporaneamente senza occupazione.

Sarcozy porrà loro due alternative, o far scendere la tassa sui redditi al 5%, livello più basso di sempre, oppure ridurre questo tributo di un terzo per quest’anno: il presidente francese ha anche citato altre misure per migliorare i piccoli redditi domestici, tra cui l’aumento dei sussidi familiari e maggior previdenza sociale per le persone più anziane che vivono da sole. La speranza dell’amministrazione Sarkozy è che tutti questi obiettivi vengano raggiunti in un periodo non troppo lungo, entro la fine del 2010. In una nota separata, poi, il presidente ha annunciato che lo Stato francese potrebbe guadagnare circa 1,4 miliardi di euro in interessi o prestiti bancari: tutto questo denaro verrà infine incanalato e utilizzato per la spesa sociale.

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