La Fed è ottimista sulla disoccupazione americana

 Il numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha confermato il mantenimento dei tassi di interesse a un livello vicino allo zero per almeno altri due anni: la misura in questione rimarrà quindi valida fino al 2014, nonostante la disoccupazione americana sia scesa ai minimi degli ultimi tre anni. L’annuncio risale alla giornata di ieri, quando lo stesso Bernanke ha riferito le sue politiche di fronte al Comitato per il Budget del Senato, mettendo in luce come il tasso degli inoccupati sia giunto all’8,3% nel corso del mese di gennaio. I dirigenti della Fed avevano affermato pochi giorni fa di non aspettarsi un progresso simile fino al quarto trimestre.

L’Ocse vede un futuro nero per l’occupazione, ma Sacconi rimane ottimista

 L’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici) ha nuovamente lanciato l’allarme sul problema dell’occupazione: si prevede infatti che il tasso di disoccupazione delle principali nazioni industrializzate possa raggiungere valori a due cifre entro il 2010. Il rapporto è stato pubblicato nel corso del summit sociale del G8 che è cominciato in questi giorni a Roma. Già il dato sulla disoccupazione relativa al 2009 non era positivo (tasso di disoccupazione al 6,9% nelle principali economie mondiali), ma si prevede anche un incremento esponenziale di persone senza lavoro nei prossimi due anni. Come precisa lo stesso rapporto:

Se questi dati dovessero venire confermati, si arriverebbe ad una crisi simile, se non peggiore, a quella verificatasi negli anni ’70 e ’80, all’indomani dei famosi shock petroliferi. Bisogna dunque intervenire immediatamente.

Nonostante questi cattivi “presagi”, il ministro del lavoro Maurizio Sacconi si mostra ottimista, ritenendo la crescita della disoccupazione molto più lenta rispetto a quella che si sta verificando negli Stati Uniti.

La Francia affronta la crisi progettando la soppressione della tassa sulle imprese

 Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha annunciato ieri sera di voler tagliare le tasse sulle imprese e di considerare l’abbandono della tassa sui redditi più bassi, al fine di aiutare le compagnie e i lavoratori a fronteggiare la crescente recessione economica. Come ha spiegato lo stesso Sarkozy:

Facendo funzionare al meglio le società si potranno salvare molti posti di lavoro.

Il presidente ha anche concordato un incontro con le unioni dei lavoratori e le federazioni delle imprese il prossimo 18 febbraio per discutere maggiori misure volte a stimolare la spesa sociale.